Detenuto malato di tumore morì nel 2016: disposto l’incidente probatorio. Alcuni sanitari dell’Asl Biella accusati di omicidio colposo
Detenuto malato di tumore morì nel 2016: fissato per le prime settimane del nuovo anno l’incidente probatorio, richiesto dal gip, che dovrebbe concludere le indagini. Come riporta La Stampa, quattro medici dell’Asl di Biella sono accusati di omicidio colposo e falsità ideologica. L’uomo, di nazionalità rumena, è morto a 51 anni, nell’agosto di 5 anni fa all’hospice «Orsa Maggiore» di Biella, in cui era stato ricoverato non appena uscito dal carcere, dove aveva scontato meno di due anni di pena per furto.
Secondo quanto dichiarato dal 51enne, uscito di cella non sarebbe stato in grado di tornare alla propria vita. Non si sarebbe retto in piedi, stava male. Tanto da rendere necessario l’intervento di un’ambulanza del 118, chiamata dagli stessi agenti della polizia penitenziaria, e il trasporto all’ospedale. Durante il ricovero al “Degli Infermi”, durato alcune settimane, è stato sottoposto a diversi accertamenti che hanno portato a scoprire quale fosse il male che lo attanagliava e gli rendeva l’esistenza impossibile da mesi. Gli fu stata diagnosticata la sindrome di Ciuffini-Pancoast, tecnicamente una “lesione solida da carcinoma adeno-squamoso polmonare ed infiltrante piani muscolari-ossee vascolari, della parete toracica, con paralisi flaccida e algia severa alla spalla e al braccio destri”.
Nel giugno del 2015 avrebbe iniziato ad accusare un forte mal di testa per un paio di giorni. In infermeria gli avrebbero dato qualche pastiglia, facendolo ristabilire. Nel giro di poco, però, il dolore sarebbe sceso verso la spalla, peggiorando. Due o tre giorni dopo, il braccio destro, dal gomito alla mano, gli avrebbe fatto molto male. Le condizioni precipitarono rapidamente. Ad agosto del 2015 l’uomo presentò una denuncia, sostenendo di sentirsi abbandonato, chiedendo fosse fatto qualcosa per alleviare l’insopportabile dolore. Un anno più tardi la morte.
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