La Procura ha iscritto nel registro degli indagati i nomi di nove operatori sanitari in vista degli accertamenti tecnici finalizzati a chiarire le cause del decesso di un neonato morto cinquanta minuti dopo il parto nell’ospedale di Urbino
La Procura della Repubblica di Urbino ha aperto un’inchiesta sul decesso di un neonato morto cinquanta minuti dopo il parto nel reparto di ostetricia e ginecologia del nosocomio del centro marchigiano. Il fatto risale a giovedì sera della scorsa settimana, quando la mamma ha dato alla luce il suo bambino al termine dei nove mesi di gravidanza. In base a quanto riferisce l’Ansa la tragedia si è consumata senza che nulla, apparentemente, potesse far pensare a una così rapida e nefasta evoluzione.
Le indagini sono state avviate in seguito alla segnalazione dei genitori, una coppia di trentenni residente in provincia.
Il Pubblico ministero titolare del fascicolo ha subito disposto il riscontro autoptico. In vista degli accertamenti peritali, affidati a un collegio composto da un medico legale e da uno specialista in ginecologia, sono stati iscritti nel registro degli indagati i nomi di 9 operatori sanitari, tra medici del reparto di ostetricia, pediatri e anestesisti che hanno tentato, invano, di rianimare il neonato. Le informazioni di garanzia rappresentano un atto dovuto per consentire loro di partecipare agli esami post mortem attraverso la nomina di propri consulenti di parte. Il reato ipotizzato è di responsabilità colposa in ambito sanitario, secondo la nuova formulazione dell’art. 590 sexies del codice penale.
Spetterà dunque ora agli esperti fornire risposta circa le cause del decesso, nonché valutare la sussistenza di eventuali responsabilità per quanto accaduto. Al momento sulla vicenda gli inquirenti mantengono il massimo riserbo.
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