Segnalate due società che emettevano false polizze fideiussorie per l’erogazione di prestiti, non autorizzate all’esercizio dell’attività assicurativa e di intermediazione assicurativa in Italia
Utilizzo indebito del logo “Zurich Insurance” su false polizze fideiussorie per l’erogazione di prestiti, in abbinamento a piani di finanziamento di gruppi bancari, emesse da due società con sede rispettivamente in provincia di Caserta e di Latina, non autorizzate all’esercizio dell’attività assicurativa e di intermediazione assicurativa in Italia.
La segnalazione arriva dalle compagnie del gruppo Zurich ed è stata rilanciata dall’IVASS, Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, che raccomanda di adottare le opportune cautele nella valutazione di offerte assicurative via internet o telefono (anche via WhatsApp), soprattutto se di durata temporanea.
L’IVASS consiglia ai consumatori di controllare, prima del pagamento del premio, che i preventivi e i contratti siano riferibili a imprese e intermediari regolarmente autorizzati e di consultare sul proprio sito (www.ivass.it): gli elenchi delle imprese italiane ed estere ammesse ad operare in Italia (elenchi generali ed elenchi specifici per la r. c. auto, italiane ed estere); il Registro unico degli intermediari assicurativi (RUI) e l’Elenco degli intermediari dell’Unione Europea; l’elenco degli avvisi relativi ai casi di contraffazione, società non autorizzate e siti internet non conformi alla disciplina sull’intermediazione.
L’Istituto sottolinea, in particolare, che i pagamenti dei premi effettuati a favore di carte di credito ricaricabili o prepagate sono irregolari e che sono irregolari anche i pagamenti effettuati a favore di persone o società, non iscritte negli elenchi sopra indicati.
E ancora, i siti internet o i profili Facebook (o di altri social network) degli intermediari italiani che svolgono attività on-line devono sempre indicare: i dati identificativi dell’intermediario; l’indirizzo della sede, il recapito telefonico, il numero di fax e l’indirizzo di posta elettronica certificata; il numero e la data di iscrizione al Registro unico degli intermediari assicurativi e riassicurativi nonché l’indicazione che l’intermediario è soggetto al controllo dell’IVASS.
I siti o i profili Facebook (o di altri social network) che non contengono le informazioni sopra riportate non sono conformi alla disciplina in tema di intermediazione assicurativa ed espongono il consumatore al rischio di stipulazione di polizze contraffatte.
Per gli intermediari dello Spazio Economico Europeo (SEE) abilitati ad operare in Italia, invece, il sito internet deve riportare, oltre ai dati identificativi, il numero di iscrizione nel Registro dello Stato membro di origine, l’indirizzo di posta elettronica, l’indicazione dell’eventuale sede secondaria e la dichiarazione di abilitazione all’esercizio dell’attività in Italia con l’indicazione dell’Autorità di vigilanza dello Stato membro di origine.
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