La data del 28 novembre è troppo vicina ad altre mobilitazioni

La Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha invitato le sigle aderenti all’intersindacale medica, veterinaria e della dirigenza sanitaria (Anaao Assomed – Cimo – Aaroi-Emac – Fp Cgil Medici E Dirigenti Sanitari – Fvm – Fassid – Cisl Medici – Fesmed – Anpo-Ascoti-Fials Medici – Uil Fpl Medici) –  a riformulare la proclamazione dello sciopero inizialmente previsto per lunedì 28 novembre.

La data in oggetto, infatti, risulta troppo ravvicinata rispetto a altre due mobilitazioni nazionali previste per il 25 novembre che coinvolgono rispettivamente lo Slai Cobas e l’U.S.I. Lo sciopero dei sindacati, proclamato lo scorso 9 novembre, rappresenterebbe pertanto una violazione della regola della ‘rarefazione oggettiva’. Tale regola, in tema di intervalli minimi tra sciopero generale e scioperi di ambito di livello diverso,  prevede che tra gli stessi debba intercorrere un intervallo di almeno 10 giorni per evitare ‘una non accettabile incidenza sulla qualità del servizio’.

La notizia arriva all’indomani della presentazione presso la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati dell’emendamento alla Manovra annunciato dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sui fondi da destinare al rinnovo dei contratti, che tuttavia, salvo variazioni, dovrebbero arrivare da una quota vincolata del Fondo sanitario nazionale (e quindi sottratti alla sanità stessa) e non dal Fondo per le pubbliche amministrazioni.

Contrari a questa eventualità i parlamentari del Movimento 5 Stelle, che parlano di ‘giravolta del Governo’ sottolineando come fino a poche settimane fa il ministro della Salute dichiarava che la quota riservata ai rinnovi dei contratti della Dirigenza e delle Convenzioni sarebbe arrivata da cosiddetto Fondo PA. “Se le cose stanno così – affermano i deputati pentastellati della commissione Affari Sociali – allora diventa indispensabile anche l’aumento del Fsn per almeno 900 milioni, da destinare a questi rinnovi. L’emendamento del governo avrebbe dovuto contemplarlo, invece niente. Per questo motivo abbiamo presentato tre sub emendamenti che vanno proprio in tale direzione: aumento del Fondo sanitario nazionale per ulteriori 900 milioni di euro e l’impegno di assicurare comunque il rispetto dei livelli essenziali di assistenza”.

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui