Riceviamo e pubblichiamo la lettera del presidente FIMEUC, Fabiola Fini, al Ministro della Salute, Giulia Grillo, relativa all’accesso ai concorsi per la disciplina di Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’Urgenza dei medici senza specializzazione

Cortese Ministro Giulia Grillo,

la Fimeuc, Federazione Italiana Medicina d’Emergenza Urgenza e delle Catastrofi vuole sollecitare la Sua attenzione sui contenuti dell’emendamento all’articolo 9 del decreto Semplificazione.

L’accesso ai concorsi per la disciplina di Medicina e Chirurgia  d’accettazione e d’Urgenza dei medici senza specializzazione,  che abbiano maturato quattro anni di servizio nei servizi ospedalieri, senza prevedere una adeguata successiva formazione specialistica intesa come “Debito formativo”, pone gravi preoccupazioni.

La Federazione ritiene che l’esperienza di 4 anni lavorativi nell’emergenza urgenza, anche quando maturata nel servizio pre-ospedaliero e non solo nei pronto soccorso, debba avere analogo e giusto  riconoscimento.

Da qui ne deriva la necessità di estendere quanto previsto dall’emendamento all’articolo 9, anche ai medici  dell’emergenza pre-ospedaliera.

Va però detto che questa esperienza lavorativa ospedaliera o pre-ospedaliera, se pur preziosa dal punto di vista dell’esperienza e del servizio prestato, riteniamo non possa sostituirsi ad un percorso formativo strutturato e previsto per legge  per tutte le specialità del sistema sanitario nazionale.

Riteniamo vada condivisa la finalità di tale emendamento, ovvero garantire la continuità nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza nell’ambito del sistema di emergenza urgenza ma, nel lungo termine potrebbe comportare la compromissione e la qualità ed omogeneità se negli anni successivi all’assunzione questi medici  non venissero in possesso del titolo di specializzazione.

Le ricordiamo Ministro che per nessuna altra disciplina, che pur presenti analoghe carenze negli organici, hanno mai trovato soluzioni alternative alla specializzazione e che già oggi il sistema di emergenza, forse per la giovane età, essendo nata solo nel 2006,  paga lo scotto di eccessive equipollenze ed affinità e la presenza di un corso di formazione regionale per i medici dell’emergenza pre-ospedaliera che, pur nella complessità del lavoro che svolgono, non possono ancora avvalersi, a 30 anni dalla istituzione del sistema di emergenza, della specializzazione in emergenza urgenza.

Ferma restando la necessità di un aumento del numero delle borse di studio di specializzazione, a partire da quest’anno e per i prossimi anni, la Fimeuc ritiene che le modifiche suggerite all’ emendamento vadano a colmare il ruolo formativo di chi negli ultimi anni ha operato senza titolo nei PS e sui mezzi di soccorso ed indicano la strada per il reclutamento del medico unico dell’emergenza che non può non prevedere il requisito della specializzazione.

Il Presidente FIMEUC

Fabiola Fini

 

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