In caso di mancato riscontro il Sindacato assisterà i propri iscritti nell’avvio delle doverose procedure giudiziali

Il Coordinamento di emergenza urgenza del Cimo ha deciso di procedere con la diffida alle singole Aziende sanitarie, in seguito al riscontro – da parte dei medici dell’Organizzazione sindacale che operano nell’emergenza e nei Dea – che i compensi relativi alla redazione delle certificazioni INAIL non vengono pagati, in alcune regioni, da diversi anni.
Qualche giorno fa, secondo quanto si apprende da una nota, era stata presentata una richiesta formale alla Presidenza all’INAIL e poiché questa non ha dato risposta in merito, si è deciso di passare al sollecito indirizzato a tutte le Asl, del pagamento di tutte le spettanze che finora non sono state versate; una misura presa “anche per fare chiarezza nel rimbalzo di responsabilità tra i vari soggetti interessati”.
“A nome e per conto degli iscritti a questa Organizzazione sindacale – si legge nella lettera – in specie dirigenti medici che operano in Pronto Soccorso e DEA, tenuti ex lege alla redazione delle certificazioni di spettanza INAIL, siamo a chiedere il sollecito pagamento del compenso dovuto per lo svolgimento di tale attività”.
La sigla sindacale rammenta, a scanso di ogni equivoco, che l’INAIL è tenuta al pagamento delle prestazioni suddette svolte nel suo esclusivo interesse e che la ASL è tenuta a riversare il 95% delle somme cosi ricevute in favore del singolo dirigente medico che ha redatto e compilato la certificazione. Tale modalità operativa non è stata modificata per alcun verso dall’art 21 d.lgs.151/2015 che si è limitato ad introdurre l’obbligo di trasmissione telematica della certificazione.
“Invitiamo perciò la ASL/AO a provvedere all’accredito dei compensi dovuti unitamente alla prima retribuzione mensile utile; in difetto e perdurando l’omissione – specifica il CIMO a conclusione della missiva – sarà cura di questa Organizzazione assistere i propri iscritti nell’avviare le doverose procedure giudiziali per ottenere il rispetto del loro diritto al compenso. Attendiamo positivo riscontro scritto entro giorni 15 dal ricevimento della presente”

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