Per il consulente tecnico di ufficio non è questione numerica ma di pienezza di conoscenze. Basterebbe anche un solo consulente con doppia specializzazione che ha adeguata esperienza nei due ambiti

Il consulente tecnico di ufficio, a parte la terzietà e la specchiata moralità, deve possedere una speciale competenza tecnica.

A questo proposito sorge spontanea una domanda: basta la specializzazione per esercitare il ruolo di consulente tecnico di ufficio?

Si condivide appieno il documento del SIMLA redatto dai bravissimi colleghi Pedoja e Bolino, ma, a modesto avviso del sottoscritto, bisognerebbe NON interpretare la Legge Gelli, ma “interpretare” le capacità dei nominati ctu.

Quanti medici legali (che fanno solo attività medico legale) giurano in tribunale per le cause di responsabilità medica e non conoscono neanche le “regole del gioco”?

Come pure: quanti specialisti NON medici legali giurano e non conoscono le regole del gioco?

Ma ancor di più: quanti ctu giurano in tribunale per giudicare eventuali responsabilità dei medici senza aver mai fatto l’intervento chirurgico del quale devono giudicare l’esattezza dell’esecuzione, delle sue possibili complicanze, etc?

Ma in realtà il consulente tecnico di ufficio sa sempre quello che deve fare, indipendentemente dalla sua specializzazione?

Ecco, io penso che la società scientifica SIMLA (e anche i giudici) dovrebbe preoccuparsi di tale aspetto della faccenda per cui è sorta la discussione.

Basta formalismi, facciamo i praticoni e definiamo un albo nazionale di veri professionisti della responsabilità sanitaria e facciamo lavorare solo loro!

E ritengo che non sia la generica esperienza a fare il distinguo tra un consulente tecnico di ufficio e un altro, nè un foglio di carta con sopra scritta la specializzazione, ma l’esperienza caratterizzata da un CV fatto di relazioni scritte bene sia da un punto di vista scientifico che medico legale.

Sarei per l’abolizione della rotazione fra consulenti e proporrei la formazione di un albo nazionale di CTU da cui attingere speciali capacità professionali utili al Giudicante per scrivere una buona sentenza.

Si eviterebbero molto spesso tre gradi di giudizio, perchè una speciale perizia/ctu non stimola nessuno a proseguire il contenzioso.

Da buoni intenditori, poche parole!

Dr. Carmelo Galipò

(Pres. Accademia della Medicina Legale)

Leggi anche:

LE REGOLE DEL GIOCO IN RESPONSABILITÀ SANITARIA: IGNORANZA O MALAFEDE?

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui