L’Associazione Nazionale dei Medici Fiscali si rivolge direttamente alle massime istituzioni italiane con una lettera aperta – IL TESTO INTEGRALE 

Si torna a parlare di Medicina Fiscale e delle problematiche già da tempo lamentate dalla categoria e a cui anche “Responsabile Civile” aveva dato voce con un intervento del presidente Anmefi, Claudio Palombi.

L’associazione nazionale dei medici fiscali, questa volta, si è rivolta al Presidente della Repubblica e agli Organi competenti con una lettera aperta che ha lo scopo di segnalare il ridotto o mancato servizio di controllo sull’assenteismo pubblico e privato, oltre allo stato di precarietà della categoria.

“A tre anni esatti di mancati e/o ridotti controlli sull’assenteismo, nessuno è in grado di quantificare il danno per le casse dell’Erario che si è venuto a creare a seguito dell’infelice provvedimento”, spiegano nella lettera. “Un triste anniversario che i medici fiscali INPS sono costretti a ricordare, tra promesse e rassicurazioni, inapplicate conclusioni di indagini parlamentari. Centinaia di professionisti con ultraventennale esperienza, caratterizzata dalla precarietà, reclamano la legittimazione della medicina di controllo quale servizio adottivo dello Stato, che non può più essere una voce di spesa sacrificabile, ma necessaria e congrua. Per il bene dello Stato e per chi lavora onestamente”.

I medici fiscali chiedono la risoluzione della problematica lavorativa dei medici fiscali INPS, ricordando anche il possibile danno all’Erario derivante da questa erronea gestione: “l’ormai cronica riduzione delle visite fiscali su tutto il territorio nazionale rappresenta un danno enorme per le tasche dei cittadini italiani a causa dell’inevitabile incremento della spesa pubblica dovuta alle assenze per malattia in mancanza dei relativi controlli previsti dalla Legge. I risparmi, auspicati assurdamente con la riduzione da un 15-20% al 2-3% dei certificati di malattia pervenuti all’INPS e sottoposti a visita di controllo, non ci sono stati e pertanto non si prevedono in futuro. Auspichiamo che le Istituzioni vogliano garantire questo servizio obbligatorio con un budget che non sia irrisorio”.

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