Il Sindacato medici italiani invoca l’intervento dell’Enpam a fronte della sospensione delle attività odontoiatriche legata all’epidemia di Covid 19
“A seguito dello stato di emergenza causato dalla pandemia del Covid 19 le misure che il governo ha adottato in ordine alla sospensione delle attività odontoiatriche, ‘sine die’ ad eccezione delle sole urgenze odontoiatriche non differibili, stanno avendo una forte ripercussione sui redditi dell’intera classe medica odontoiatrica”. E’ l’allarme lanciato dal Coordinatore dell’Area Odontoiatrica dello SMI (Sindacato Medici Italiani), Domenico Catania, in una lettera inviata all’Enpam (Ente nazionale di previdenza e assistenza medici) per richiedere un intervento a sostegno della categoria.
“Considerato che gli interventi governativi adottati dal decreto legge ‘Cura Italia’ non prevedono nessuna forma di sostegno al reddito dei medici odontoiatri, si chiede – prosegue il rappresentante sindacale – che alla categoria venga corrisposto lo stesso trattamento economico per il pubblico dipendente”.
L’Enpam, secondo Catania, dovrebbe quindi prevedere misure di sostegno attingendo dai propri fondi di ente previdenziale o per mezzo di altri idonei strumenti finanziari al fine di sorreggere, in questo momento di crisi, le attività odontoiatriche.
Solo pochi giorni fa il presidente della Commissione albo odontoiatri (Cao) della Fnomceo, Raffaele Iandolo, ha rivolto un invito a tutti i dentisti italiani a “collaborare per evitare i contatti tra i cittadini in modo da contenere l’epidemia di Covid-19, limitando i trattamenti alle urgenze non rimandabili, da effettuarsi dopo attento triage telefonico”.
È assolutamente prioritario – ha affermato – che la categoria tutta si metta a disposizione della collettività per evitare a tutti i costi che le persone si incontrino
Nell’occasione Iandolo ha anche chiesto allo Stato di indennizzare i liberi professionisti “per l’evidente danno subito” e, soprattutto, di “garantire la possibilità di conservare in organico tutti i dipendenti degli studi”, tramite agevolazioni fiscali e previdenziali e l’estensione anche ai collaboratori degli studi dell’Istituto della Cassa Integrazione.
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