Vi faccio leggere oggi di un classico esempio di parere specialistico medico legale fatto da uno specialista neurochirurgo che sconosce le “regole del gioco” dell’attività forense e che forse ha operato poco.

Praticamente un disastro che mette in evidenza la necessità di una collegiale nella valutazione della responsabilità medica dove è necessaria la presenza di un “valido e terzo” medico legale.

Nel parere di procedibilità che vi allego al presente articolo non si evidenziano i fatti fondamentali:

1) Esistenza di un adeguato consenso;

2) Descrizione della situazione preoperatoria;

3) Finalità del trattamento e gli esiti attesi;

4) Nesso tra lesione iatrogena e il peggioramento della autonomia deambulatoria

Si evidenziano invece due gravi errori concettuali e logici:

1) È generico e illogico affermare che “in questo tipo di interventi possono determinare un aggravamento delle condizioni neurologiche…” in quanto ogni intervento condotto negligentemente o con imperizia porta un aggravamento;

2) È allucinante e non deontologico affermare che “il danno differenziale presentato dal paziente a seguito dell’intervento rispetto al preoperatorio è in parte conseguente ad una normale evoluzione post-operatoria ed in parte è dovuto ad una complicanza non prevenibile e gestita in maniera appropriata” in quanto significherebbe dire che:

  • È sempre prevedibile un peggioramento dopo un intervento chirurgico;
  • È imprevenibile una complicanza che si verifica non frequentemente.

Ma il tutto vi sembra razionale? Vi sembra opportuno che un medico forense che presuntuosamente fa una professione che non conosce non sappia almeno la in cosa consiste la differenza tra una complicanza ed un errore? Oppure vi sembra opportuno affidare una valutazione medico legale ad un medico che afferma che il peggioramento post operatorio sia una normale evoluzione?

Non penso di avere nulla da aggiungere se non riflettere e pregare il legislatore a definire una legge sul rischio clinico adeguata e che preveda un albo di consulenti di elevata qualità culturale specialista e esperienza forense.

Dr. Carmelo Galipò
(Pres. Accademia della Medicina Legale)

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