Cinque operatori sanitari sono accusati di mancata vigilanza su un paziente, in riabilitazione dopo un sinistro stradale, che tentò il suicidio lanciandosi dal quarto piano di una clinica privata a Torino

La Procura di Torino ha iscritto nel registro degli indagati i nomi di cinque operatori sanitari di una clinica privata di Torino per la mancata vigilanza su un paziente che tentò il suicidio lanciandosi dal quarto piano. Si tratterebbe, nello specifico, del primario di riabilitazione, di due medici di guardia e di due infermieri.

L’uomo, in base a quanto riportato da Repubblica, era stato ricoverato a ottobre 2009 in seguito a un sinistro stradale in cui aveva riportato la frattura di alcune costole e la perforazione di un polmone, nonché un trauma cranico. Dopo l’incidente era finito in terapia intensiva e, una volta svegliato dal coma e portato in reparto, il suo stato confusionale aveva indotto i medici a trasferirlo in una struttura specializzata, sia per la riabilitazione psicomotoria che per il supporto alle sue condizioni mentali.

Nel corso della degenza, tuttavia, l’uomo era salito sul davanzale della finestra e si era lanciato tentando il suicidio. Trasportato d’urgenza al CTO era sopravvissuto a quattro arresti cardiaci ma aveva subito l’amputazione di entrambi i piedi.

A conclusione delle indagini la magistratura ha ritenuto che il paziente, a fronte delle condizioni piscologiche di fragilità, sarebbe stato inserito in una stanza non idonea per la presenza di finestre “normalmente accessibili”, mentre avrebbe dovuto essere sistemato in una camera con finestra protetta.

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