Soddisfazione e sollievo delle organizzazioni sindacali: approvazione della norma sui medici Inps sarebbe stata un ‘tragedia perfetta’

La Commissione Bilancio della Camera ha bocciato, per mancata copertura finanziaria, la proposta presentata dai parlamentari della Lega che prevedeva l’apertura di una procedura concorsuale per titoli ed esami per 881 medici Inps. Ovvero, professionisti deputati a svolgere tutte le funzioni medico legali istituzionali, compresa la medicina fiscale, mediante il trasferimento di risorse oggi destinate e vincolate al controllo dei lavoratori in malattia (Polo Unico).

I Sindacati di settore – Fimmg, Snami, Sumai, Cisl e Uil – hanno espresso al riguardo “soddisfazione e sollievo”. Secondo le Associazioni, infatti, l’approvazione della norma sarebbe stata una “tragedia perfetta” e avrebbe determinato “un danno non solo economico per il Sistema Italia”.

“La consistenza numerica di medici prevista – spiegano in una nota le organizzazioni – non avrebbe assolutamente colmato le severe carenze di personale medico INPS”.  Avrebbe invece “sancito il fallimento della riforma del polo unico della medicina fiscale”. Il tutto “compromettendo senza ombra di dubbio uno dei cardini della riforma”, ovvero la certezza del controllo. Inoltre, “non avrebbe soddisfatto le esigenze dei medici addetti alle attività istituzionali, assistenziali, previdenziali ed al contenzioso sanitario di competenza INPS”. Di contro, avrebbe reso necessari “ulteriori contratti anomali ‘libero professionali’ per un’attività in realtà coordinata e continuativa”.

La procedura concorsuale, secondo le sigle sindacali, avrebbe poi  sancito il sostanziale licenziamento, dopo decenni di attività, per la maggior parte degli attuali medici fiscali. Nonché per la maggior parte dei medici convenzionati esterni “che comunque operano in Inps in evidente subordinazione da circa dieci anni”.

I Sindacati chiedono quindi con forza a Ministeri competenti, relatori e componenti delle Commissioni Bilancio di respingere qualsiasi tentativo di riproposizione di proposte normative simili. Nel contempo invitano il Governo a valutare, invece, soluzioni normative ‘convenzionali’, in linea con quanto era previsto dall’Atto di Indirizzo della Medicina Fiscale. Iniziative che, con costi minori rispetto a forme contrattuali di dipendenza, potrebbero risolvere celermente le problematiche di organico presenti in INPS. Con ciò superando le criticità legate ai vincoli dei contratti autonomi nella pubblica amministrazione e permettendo all’INPS di avere risorse professionali adeguate alle esigenze presentate.

“A tal fine – concludono le OOSS – si auspica che i Ministeri competenti, diano un forte input, finanche con un intervento legislativo, alla riapertura del tavolo tra OO.SS e INPS, che coinvolga anche la FNOMCeO, e che consenta di concludere l’enorme lavoro negoziale già fatto portando in breve tempo alla stipula di una convenzione che ottimizzi sia in termini di costi che di risultato la Riforma del Polo Unico della Medicina Fiscale”.

 

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