Dieci sanitari sono indagati a Ferrara per il decesso di una donna morta di infarto dopo un ritardo nella presa in carico in Pronto soccorso; la Procura ha chiesto l’archiviazione ma la famiglia si è opposta
Sarà il Giudice per indagini preliminare a decidere se archiviare o meno l’inchiesta che vede indagati, con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, dieci sanitari accusati del decesso di una paziente morta di infarto il 9 settembre del 2020 all’ospedale di Ferrara, dove si era recata accusando forti dolori al petto e alle braccia.
Come riportato da Estense.com, la Procura, basandosi sulle conclusioni di un collegio peritale composto da un medico legale e da un cardiologo, non ha ravvisato responsabilità in capo ai medici e infermieri che avevano avuto in cura la signora, nonostante fossero trascorsi 180 minuti dall’arrivo in Pronto soccorso all’ingresso nell’ambulatorio.
Gli esperti incaricati dal pubblico ministero titolare del fascicolo, infatti, pur ravvisando il grave ritardo di tre ore nella presa in carico della paziente, anche a fronte dei riscontri non tranquillizzanti dell’elettrocardiogramma, non hanno potuto affermare con certezza la sussistenza di un nesso causale tra la condotta del personale sanitario e l’evento morte; impossibile, in sostanza, escludere che la morte non sarebbe comunque sopravvenuta.
Una lettura che contrasta con quella del consulente di parte nominato dai familiari della vittima, i quali si sono opposti alla richiesta di archiviazione chiedendo di andare avanti nell’accertamento delle eventuali responsabilità. La decisione – riferisce ancora Estense.com – è attesa per il prossimo 16 dicembre.
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