Nel 1998 approda in tutta Europa una nuova tecnica di cura ad opera del giapponese Kenzo Kase: il Kinesiotape o Taping neuro-muscolare (TNM), cerotto dai variopinti colori che in pochissimo tempo diviene una delle metodiche fisioterapiche più utilizzate ed inflazionate che fino ad ora la medicina abbia conosciuto.

In effetti approda nel mondo dello sport ma in pochissimo tempo grazie anche ai mezzi di comunicazione di massa come la televisione, molti operatori e pazienti ne fanno uso o ne richiedono l’utilizzo. Ma cos’è in realtà il TNM e come funziona?

Partiamo dall’aspetto più semplice: la gamma di colori. Esistono molti colori proprio per la sua applicazione in ambito sportivo dove la performance degli atleti viene valutata anche in relazione alla sua estetica di esecuzione. Vale a dire dove non contano solo il tempo o i gol ma soprattutto l’eleganza del gesto. Si parla quindi di sport quali la danza, il pattinaggio artistico, la ginnastica ritmica, il nuoto sincronizzato ecc. cioè tutti quegli sport dove l’applicazione di un cerotto deve essere mimetizzata il più possibile per non disturbare l’armonia della figura degli atleti.

Il colore quindi non riveste nessuna proprietà terapeutica ma solo estetica. La funzione del TNM può essere triplice, può determinare la riduzione del dolore, può aumentare in minima parte la forza ed infine può svolgere una funzione di drenaggio linfatico. Questi almeno gli ambiti di studio universitario già dimostrati. In effetti viene venduto ed applicato spesso senza alcun principio scientifico ma l’intento di questo articolo è quello di fare un poco di chiarezza in merito. Quindi mi limiterò a parlare solo di ciò che si conosce e che è stato dimostrato scientificamente.

Nel centro Italia l’istituto più prolifico in termini di pubblicazioni scientifiche dal quale sono state prese le informazione per redarre questo articolo è appunto l’Università degli studi La Sapienza di Roma ad opera dell’equipe del dott. V. Santilli.

Per quanto riguarda il controllo del dolore il TNM sfrutta il sistema di percezione della pelle, grazie al quale il messaggio che viaggia sui nervi verso il cervello è più veloce di tutti gli altri, arriva per primo ed obbliga la mente a “pensare” solo al cerotto. In effetti il paziente trattato con questa metodica avverte continuamente la presenza del TNM sulla sua pelle e questa sensazione induce il cervello a non percepire i dolori minori.

Per quanto riguarda l’aumento della forza il TNM sfrutta un diverso meccanismo neuro motorio che si definisce “metamerico” cioè che si svolge all’interno del midollo spinale senza arrivare fin sulla corteccia. L’amplificazione di questo sistema ad opera del cerotto permette all’individuo di riuscire a contrarre una quantità di muscolo maggiore nello stesso tempo, fino ad un aumento di circa il 5% dell’espressione di forza. In pratica si riesce ad essere leggermente più forti poiché il comando volontario di contrazione di un muscolo ad opera del cervello viene amplificato dalla stimolazione del TNM.

Infine per la proprietà linfodrenante il TNM, ancora sotto osservazione dal mondo accademico, sfrutterebbe una sorta di microscollamento e aumento del microcircolo nei tessuti al fine di velocizzare il flusso linfatico locale. Ne consegue che il cerotto viene applicato secondo linee ed incroci che dovrebbero richiamare sulla superficie cutanea i decorsi (spesso molto differenti tra le persone) dei canali linfatici che tra l’altro non sono ben delimitati come vene ed arterie. Quindi a mio avviso quest’ultima applicazione è quella che ancora deve essere approfondita dal punto di vista scientifico.

Concludiamo la divulgazione scientifica dicendo che in realtà i processi descritti sono molto più complicati poiché includono sistemi fisiologici complessi, quindi rimandiamo gli utenti più curiosi alla consultazione degli studi scientifici dell’equipe del Dott. Santilli dell’università La Sapienza di Roma.

L’applicazione di TNM ha mediamente il costo di 10,00/20,00 euro, può essere mantenuta per 4/5 giorni durante i quali… ci si può lavare! Infatti, pur bagnandosi, il cerotto ha una buona tenuta se asciugato tamponando con un panno e successivamente con asciugacapelli. I casi in cui maggiormente si beneficia dell’applicazione di TNM sono dolori alla caviglia nei postumi di distorsione, dolori al ginocchio, alla spalla, nella regione lombare e cervicale. Per quanto riguarda il miglioramento della forza non ci sono muscoli che rispondono meglio di altri quindi possiamo dire che funziona bene ovunque anche se ribadiamo che il 5% è davvero poca cosa se riferito alla vita di tutti i giorni.

Certo non si può dire lo stesso se il nostro sport è ad esempio il sollevamento pesi dove il 5% su 200Kg di sollevamento sono 10Kg… il che vale a dire arrivare primo con il TNM o senza averlo applicato 10°/15°. Ma tanto per gli sport di forza l’applicazione di cerotti è vietata dal regolamento. Infine l’applicazione con fine linfodrenante ha effetti buoni sulla caviglia, sul ginocchio e su tutto l’arto superiore.

Unici difetti della metodica sono: possibile reazione orticante nei soggetti allergici alla colla del cerotto o ai pigmenti della colorazione, e poi personale FKT non adeguatamente preparato. Concludiamo questo argomento promuovendo il TNM a valido strumento di ausilio nella fisioterapia e nel benessere con una sola riserva, cioè anche se la metodica è molto valida, va comunque considerata un metodo di complemento ad altre tecniche e mai può essere considerata come l’unico e solo trattamento.

Paolo Scannavini

Dr. in Fisioterapia e Scienze Motorie

Consigliere Nazionale SIGM

Responsabile Fisioterapia Coop MRB

medicina-riabilitazione-benessere

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2 Commenti

  1. Febbraio 2014 trapianto renale. Febb.2014 a giugno 2015 tutto ok. In giugno 2015 inizia forte dolore gamba sinistra causa ernia L4 L5 . In luglio vengo ricoverato perché avevo perso appetito, peso e disidratato per forte diarrea. Nel contempo mi viene un erpes zoster alla stessa gamba sinistra dal pollice al ginocchio che un coglione di dottoressa diagnostica come dermatite(questo prima di essere ricoverato ) In ospedale non curano l’erpes che in concomitanza della ernia sullo stesso nervo sciatico mi provoca la paralisi dello SPE. Sono diventato uno zoppo. Anche all’ospedale non curano l ‘erpes . Quando successivamente un dottore dello stesso ospedale un immonugologo mi prescrive un farmaco che mi avrebbe ridotto moltissimo lo zoster. I medici di nefrologia commentano”oramai è troppo tardi ”
    A chi dare la responsabilità della gamba paralizzata ?
    Faccio causa ? A chi ?

    • Caro Alessandro i fatti vanno analizzati su carta e non su 4 righe di commento.
      Se impacchetti tutto e lo invii, lo valuteremo.
      Cari Saluti
      CG

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