Alcuni malati oncologici avrebbero abbandonato le terapie tradizionali per seguire le cure alternative proposte dal camice bianco, tra le quali ultrasuoni, radiofrequenze e rivitalizzazione del sangue

Era indagata per omicidio volontario, circonvenzione di incapace e truffa, per aver trattato dei pazienti affetti da tumore con cure alternative quali gli ultrasuoni. Metodi che – secondo l’ipotesi accusatoria – non avrebbero prodotto alcun effetto sui pazienti ma anzi in alcuni casi ne avrebbero provocato la morte.

La dottoressa è stata rinviata a giudizio dal Giudice per l’udienza preliminare presso il Tribunale di Lanusei che ha accolto la richiesta formulata dal Pubblico ministero titolare del fascicolo; il prossimo 26 aprile – come riporta l’Ansa – dovrà comparire davanti alla Corte D’Assise di Cagliari.

Il medico, da parte sua, ha sempre respinto ogni addebito tramite i suoi legali difensori, che hanno fatto leva sulla mancanza del nesso di causalità tra i decessi e le cure del medico.

Sarebbero tre le vittime accertate all’inizio dell’inchiesta, ma l’accusa di omicidio volontario era rimasta in piedi solo per uno dei tre decessi: negli altri due casi, secondo il consulente del magistrato inquirente, non ci sarebbe stato alcun nesso.

L’indagine era partita dopo un’inchiesta della trasmissione televisiva “Le Iene” trasmessa il 19 novembre 2017 su Italia 1, in cui venivano segnalati casi di malati oncologici che avevano abbandonato le terapie tradizionali per quelle proposte dalla professionista indagata (ultrasuoni, radiofrequenze e rivitalizzazione del sangue, tipologie di trattamenti il cui ambito tipico di applicazione sarebbe quello della medicina diagnostica o estetica).

Nel 2018 la Procura di Lanusei aveva sequestrato nello studio del camice bianco parte della sua strumentazione medica, tra cui ecografi e apparecchiature ad ultrasuoni. Nel maggio 2018 il Giudice per le indagini preliminari aveva interdetto la donna dall’esercizio della professione medica. Ma prima ancora era stata sottoposta al procedimento disciplinare da parte dell’ordine dei medici di Nuoro.

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