La Cassazione ha ricordato che il ricorso alla responsabilità civile del magistrato non può valere per la ricusazione di un giudice

Quali sono i casi in cui si può chiedere ed ottenere la sostituzione di un magistrato? La ricusazione di un giudice, perché sia accettata, deve necessariamente rispettare determinate condizioni. Una premessa indispensabile, forse non sufficientemente chiara. A fare luce sulla questione, è intervenuta l’ordinanza numero 18395/2017 del 26 luglio delle Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione.
Il giudizio di responsabilità civile di un magistrato, come inteso nella legge numero 117/1988, non è ad esempio un motivo di ricusazione valido. Questo perché si tratta in realtà di un giudizio che, pur partendo dall’operato di un magistrato, non è rivolto nei suoi confronti. Riguarda bensì la responsabilità dello Stato. Nel dettaglio la Corte ribadisce che “la ‘causa pendente’ tra ricusato e ricusante, ai sensi dell’art. 51, primo comma, n. 3, cod. proc. civ., non può essere costituita dal giudizio di responsabilità di cui alla legge 13 aprile 1988, n. 117, che non è un giudizio nei confronti del magistrato, bensì nei confronti dello Stato“.
La ricusazione di un giudice, ha chiarito ulteriormente la Corte, per motivi di inimicizia non è automatica. Questo perché, tale ipotizzata inimicizia, riguarderebbe comportamenti avvenuti fuori dall’aula. E quindi il ricusante deve essere in grado di fornire prove, fatti, circostanze precise che testimonio una qualche avversione personale del magistrato nei suoi riguardi. In caso contrario la ricusazione di un giudice non è affatto praticabile.
 
 
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