Una importante e attesissima risoluzione del Csm sulla Legge Gelli ha detto addio a periti e consulenti estranei alla materia

Era una decisione attesa da diverso tempo quella del Csm riguardante la Legge Gelli e che dice addio a periti e consulenti estranei alla materia.
Ma, dopo tanta attesa, è arrivata. Si tratta della risoluzione proposta dalla VII Commissione presieduta da Claudio Galoppi.
Questa dà il via all’attuazione delle novità legislative introdotte dalla legge 24/2017 sul rischio clinico, e dice di fatto addio a periti e consulenti estranei alla materia.
La risoluzione è stata approvata il 25 ottobre scorso dal Consiglio Superiore della Magistratura.
Con essa, finalmente si interviene a regolare attraverso dei criteri certi la selezione di periti e consulenti da parte dell’autorità giudiziaria nei procedimenti che riguardano la responsabilità sanitaria.
Tante le novità previste. Dalla revisione degli albi dei periti ad alcuni criteri validi per le future nuove iscrizioni.
Un esempio?

Bisognerà indicare l’esperienza professionale maturata. Non solo, andranno precisati anche gli incarichi conferiti e revocati.

Misure che consentiranno di dire addio a periti e consulenti estranei alla materia.
Una decisione, quella relativa agli incarichi, che diventerebbe fondamentale anche negli altri settori in cui si articolano gli albi dei periti tenuti presso ogni tribunale.
Per molti questo creerebbe un importante precedente in direzione di una maggiore trasparenza nelle nomine dei periti.
Inoltre sarà più facile, per il magistrato, accedere con facilità ad elenchi e a curricula aggiornati.

I relatori della pratica sono stati il consigliere Claudio Galoppi, presidente della Settima Commissione e l’ex ministro della Sanità, Renato Balduzzi.

“Superare la situazione che permetteva l’iscrizione in tali albi con il mero possesso del titolo di specialista – ha dichiarato Balduzzi – significa dare al magistrato la possibilità di avvalersi di ausiliari con specifica e comprovata esperienza, sapendo quali e quanti incarichi il professionista nominando ha avuto e le loro vicende”.
L’accordo è nato dalla collaborazione tra il Csm, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici e ilConsiglio nazionale forense.
I quali “hanno condiviso l’esigenza di stipulare appositi protocolli contenenti linee guida rivolte a tribunali e ordini professionali per favorire l’omogeneità dell’attuazione della legge 24”
Per Balduzzi, questa iniziativa andrà a costituire una “maggiore garanzia sia per il magistrato chiamato a esercitare il proprio ruolo di peritus peritorum, sia per le parti del processo, a cominciare dalla parte offesa”.
 
 
 
 
Leggi anche:
RESPONSABILITÀ PENALE DEL MEDICO, IL RUOLO DETERMINANTE DEL CONSULENTE TECNICO

- Annuncio pubblicitario -

2 Commenti

  1. Nelle indicazioni date non si parla minimamente di conflitti di interessi dei periti e specialisti … anzi….. rimane inoltre incomprensibile il criterio di valutazione, non metto in dubbio della preparazione professionale, ma diciamo “imparzialità nei giudizi” …. i conflitti di interessi sono sempre in agguato .. . di questi professionisti. Non penso che sia la scelta di un collegio fatto dal giudice a garantire l’imparzialità e la correttezza di ciò che si scrive, ma è solo “l’onesta intellettuale” di chi deve valutare la documentazione e i danni, senza fare illazioni o reinventando l’accaduto, a tutelare pazienti e medici. Ma a che cosa incorre, anche con la vecchia legge, chi fa imprecisioni o usa linee guida parzialmente o arriva a ricostruire in una perizia orari e fatti accaduti di cui non vi è traccia nella documentazione clinica? Nulla . .. anzi … E’ vero l’errore può succedere ma quello che non dovrebbe succedere, visto che paghiamo le assicurazioni, e di negare il danno anche quando è evidente con perizie “imprecise”… riconoscere l’errore … una cultura che neanche con il risk managment stiamo acquisendo visto che anche dei periti che sono stati responsabili di risk managment “alle volte” …. scrivono perizie “ imprecise”.
    Nel mio caso che di seguito riporto, secondo voi un collegio, se non ha “onesta intellettuale” avrebbe fatto diversamente, giudicate voi?
    Il mio caso:
    Un medico legale professore e che è stato responsabile del risk managment di una regione che si vanta di essere di eccllenza, con esperto cattedratico della specialistica …. hanno riscritto la ginecologia …con errori anatomici, inversioni di EGA (invertiti i valori della vena e dell’arteria) etc… tutto depositato in procura con tanto di mie memorie, linee guida e circa 100 lavori che evidenziavano le “imprecisioni” e …
    Un medico legale, esperto di bareme, autore di libri sul nesso causale e della branca in esame, fiduciario dall’assicurazione che ad un certo punto rinuncia al mandato dopo alcuni mesi per sovraccarico di lavoro (dopo aver ricevuto la nostra perizia di parte). Quindi, altra visita da altro luminare medico legale anch’esso autore di testi che ad un certo punto, dopo visita medico legale viene cambiato dall’assicurazione … e altra nomina di un altro medico legale anch’esso famoso, con ausiliario professore esperto del campo di cui io avevo citato testi e lavori che dimostravano le imprecisioni scritte dal “CTU esperto del risk managment”, che durante la visita medico legale, in un atp, sono stati zitti senza proferire parola in mia presenza…(Al momento l’assicurazione, è al terzo medico legale ed al terzo esperto della materia in esame).
    CTU dell’atp con suo ausiliaro, che arrivano anch’essi a non rispondere al giudice, non fanno un bareme ma si limitano a negare l’evidenza, anzi arrivano a dire che come dottoressa io non avevo diritto al consenso stante la mia preparazione medica (lui medico legale stante la sua preparazione usa un primario ginecologo per la perizia .. chissà perché, stante il suo corso di studi deve sapere tutto e quindi fare la perizia da solo … o questo vale solo per il medico danneggiato da, chiamiamoli “..colleghi..”) oltre a fare illazioni per difendere l’indifendibile e molto altro, …
    Nomina di altri due CTU del tribunale anch’essi professori e medici legali autori di testi sul danno alla persona che rifiutano per sovraccarico di lavoro dopo la nomina e finalmente un medico legale che accetta ma il cui ausiliario Professore della materia in esame a pochi giorni dalla visita, si rende conto …e non sto a dire il motivo … che non può perché “incompatibile” e finalmente una nomina di un altro esperto.. (tribunali… ho perso il conto dei “medici legali qualificati e suoi esperti ausiliari..”
    Da questo che ho appena narrato e che sto vivendo, si può facilmente dedurre che anche vi sia un collegio nominato dal giudice, se non vi è “onesta intellettuale” nelle valutazioni il problema di fondo non si risolve e si aumenta il carico dei tribunali … e non è che auspicando una legge a nostro favore come medici (essendo io sia medico che danneggiato) che si risolvono i problemi… anzi,… ma vi siete chiesti perché solo negli ultimi anni (diciamo anno e mezzo ) sono aumentati le reazioni esagerate dei pazienti che pensano di aver subito a ragione o a torto un danno ? sono tutti impazziti all’improvviso? O forse siamo visti non più come loro alleati nella “cosiddetta alleanza terapeutica di cui tanto si parla? Non diciamo poi per giustificarci che sono loro… forse siamo stati usati ambedue per altri fini? Chissà ….

    • Condivido pienamente il tuo rammarico e lo comprendo…. e alla faccia dell´etica e della deontologia se non fossi stata medico sarebbe stato indubbiamente tutto piu´ facile..

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui