L’episodio risale al 2009. Per i giudici, nessuno dei sanitari dell’ospedale Dimiccoli di Barletta ha responsabilità per quanto accaduto. Tutti assolti, dunque, perché il fatto non sussiste.

Sono stati tutti scagionati i tre medici inizialmente accusati di omicidio colposo nella vicenda della bimba morta perché strozzata dal cordone ombelicale nel 2009.

La vicenda

I fatti si sono svolti all’ospedale “Dimiccoli” di Barletta.

Il 18 dicembre di quell’anno, infatti, una bimba morì strozzata dal cordone ombelicale. La piccola nacque già morta da una donna 30enne.

In base ai primi accertamenti dell’autopsia, eseguita dal medico legale Vito Romano, dell’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, e dal ginecologo barese Michele Attolico, venne subito avanzata l’ipotesi di un’asfissia per soffocamento causata proprio dal cordone.

Il parto, nello specifico, fu particolarmente complesso. Avvenne infatti nel corso dell’avvicendamento del turno di due ginecologi del reparto ostetricia-ginecologia.

Inizialmente, l’accusa di omicidio colposo era stata contestata a cinque imputati.

Si trattava in particolare di due ostetriche, un medico di guardia e due medici in servizio al reparto.

Due dei cinque imputati – un medico ed un’ostetrica – erano stati già scagionati dalle rispettive accuse dal giudice dell’udienza preliminare.

Adesso è arrivata anche l’assoluzione per gli altri tre imputati che erano, invece, a dibattimento.

Il Tribunale di Trani ha assolto dall’accusa di omicidio colposo il medico G. C. (difeso dall’avvocato Giuseppe Cioce) e M. S. (medico di guardia dello stesso reparto, difeso dall’avvocato Ruggiero Sfrecola). Oltre a loro, è stata assolta l’ostetrica M.M. (difesa dall’avvocato Michele Quinto) “perché il fatto non sussiste”.

Uno dei medici, con la stessa formula, è stato assolto anche da un’accusa di omissione di atti d’ufficio.

Tra 90 giorni saranno depositato le motivazioni della sentenza di primo grado, che esclude qualsiasi responsabilità contestata ai sanitari del nosocomio barlettano.

Secondo l’avvocato Sfrecola “l’istruttoria dibattimentale celebrata attraverso l’audizione di testimoni e consulenti, tra i quali il professor Arduini e la dottoressa Ditommaso, noti medici a livello nazionale specializzati in cardiotocografia ha accertato l’insussistenza dei reati contestati agli imputati”.

Nel processo i genitori della bimba si erano costituiti parte civile. Nel corso dell’udienza preliminare, la compagnia di assicurazione dell’Asl Bat aveva risarcito i genitori la coppia, che, di conseguenza, hanno revocato la costituzione di parte civile.

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