Contestate plurime violazioni del codice del Consumo per le condizioni particolari e aleatorie della pratica di Buy and share

Avrebbero promosso una particolare offerta commerciale nella quale i consumatori sono stati invitati ad “acquistare” prodotti ad un prezzo particolarmente scontato, versando immediatamente la cifra richiesta, salvo poi dover attendere, per poter conseguire il prodotto, che altri consumatori effettuassero un analogo acquisto. Per tale pratica alcuni dei principali operatori attivi nel settore e-commerce attraverso il c.d. Buy and share sono finiti nel mirino dell’Antitrust.
L’AGCM, in particolare, fa sapere di aver concluso istruttorie nei confronti dei soggetti titolari dei nomi di dominio girada.com, zuami.it, bazaza.it, listapro.it, shopbuy.it, ibalo.it e 66×100.com. Agli operatori vengono contestate “plurime violazioni del codice del Consumo”,
Al fine di ottenere il bene al prezzo scontato, il consumatore doveva inoltre attivarsi per individuare direttamente i nuovi acquirenti, generalmente 2 o 3. Oppure – spiega ancora l’Autorità – doveva attendere, in una specifica lista gestita dal venditore, che altri consumatori “acquistassero” il medesimo prodotto.

In realtà, secondo quanto accertato, il pagamento richiesto costituiva una mera prenotazione del bene e non il prezzo scontato di acquisto del bene medesimo.

Infatti, solo le prenotazioni e i versamenti effettuati da altri consumatori consentivano al primo consumatore di conseguire il bene prescelto al prezzo di prenotazione.
Nel caso di attesa nella lista del venditore, inoltre, non venivano resi noti i meccanismi di funzionamento, scorrimento della stessa lista ed i tempi di attesa. Aspetti che rendevano estremamente aleatorio l’ottenimento e la consegna del bene.
Gli accertamenti istruttori hanno altresì evidenziato che ai consumatori veniva impedito l’esercizio di diritti contrattuali. In particolare, di essere rimborsati di quanto originariamente versato, di acquisire il prodotto ad un prezzo di mercato e di esercitare il diritto di recesso.
Le violazioni del Codice del Consumo rilevate sono state ritenute gravi in considerazione delle condizioni particolari e aleatorie dell’offerta. Questa consentiva di attrarre un numero sempre crescente di prenotazioni e di ingannare un numero crescente di consumatori, nonché condizionare indebitamente gli aderenti.
Gli operatori coinvolti sono stati complessivamente sanzionati dall’Autorità per oltre un milione di euro.
 
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