Secondo il perito incaricato dal giudice il piccolo fu colpito da una doppia grave infezione che sarebbe stato impossibile curare

Non vi fu alcuna colpa medica perché nessuno avrebbe potuto salvare il bambino. La Procura di Como ha chiesto l’archiviazione delle accuse mosse nei confronti del pediatra in servizio presso il locale Ospedale lo scorso marzo quando giunse in Pronto soccorso un neonato di appena 4 mesi con febbre alta e tosse.

Il piccolo era stato sottoposto a vari accertamenti e successivamente era stato dimesso con la prescrizione di una terapia antibiotica e di un aerosol. Ma dopo poche ore le sue condizioni erano peggiorate e nonostante l’intervento del 118 il bambino era deceduto.

Secondo la perizia disposta dalla Procura, tuttavia, non vi sarebbe alcuna colpa da parte dei pediatri del Pronto soccorso. L’esame autoptico ha fatto emergere che il neonato sarebbe morto a causa di una grave doppia infezione. Una coxiella, ovvero un batterio scatenato da una broncopolmonite, e un meningococco estremamente violento che, secondo il consulente del giudice, sarebbe stato impossibile da curare.

Su tali conclusioni si è fondata la richiesta di archiviazione del Pubblico ministero che ora dovrà essere valutata dal Giudice per le indagini preliminari. Nel frattempo, entro pochi giorni, il legale della famiglia del bimbo dovrà valutare se opporsi o meno. Nel caso decidesse di presentare una memoria, il Gip dovrà fissare un’udienza e successivamente decidere se optare per un supplemento di indagini oppure chiudere il caso.

I parenti sono rimasti scossi dalle conclusioni del perito. A loro avviso la relazione del consulente non chiarisce fino in fondo le cause del decesso. “Non vogliamo incolpare nessuno – afferma l’avvocato di famiglia sulle pagine della Provincia di Como – ma non possiamo non sottolineare come prima di quel giorno il bambino fosse stato portato più volte dal pediatra per via della tosse. Magari con altri approfondimenti si sarebbe potuto ricondurre il problema alla broncopolmonite e intervenire quantomeno sulla coxiella”.

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