Dopo le polemiche degli ultimi giorni sul bracciale Amazon per i dipendenti, sono in molti a domandarsi se in Italia sarebbe legale introdurlo

Prosegue la polemica riguardo al bracciale Amazon per i dipendenti, proposto dal colosso di Seattle per aumentare la produttività dei propri lavoratori.

Ma ora sono in tanti, in Italia, a chiedersi se sarebbe legale il suo impiego anche nel nostro paese.

Ebbene, la risposta è no. Il bracciale di Amazon per i dipendenti non potrà essere utilizzato perché incompatibile con le leggi europee in materia di protezione dati.

Dunque, per come è realizzato, il prototipo non potrà trovare applicazione secondo le regole vigenti in Italia e negli altri Paesi comunitari,.

A inventare il dispositivo è stato l’ingegnere elettronico ed informatico Jonathan Cohn. Lo scopo sarebbe quello di farlo indossare ai dipendenti per accelerare la produttività, oltre che i tempi di smistamento.

Questo poiché aiuterebbe ad individuare i pacchi con le mani libere senza avere altri dispositivi, oltre a suonare e vibrare in caso di errore.

È bene però ricordare che, qualsiasi strumento capace di realizzare un controllo a distanza dei lavoratori, si può installare solo se c’è il consenso delle rappresentanze sindacali o, in mancanza di accordo, previa autorizzazione dell’ispettorato del lavoro.

Infatti, anche se la normativa sul Jobs Act bypassa la richiesta di ottenere autorizzazioni per gli “strumenti di lavoro”, si tratta di un’interpretazione troppo estensiva per inserire ogni apparecchio che può rendere più efficiente l’azienda.

In ogni caso, la vera barriera all’impiego in Italia del bracciale Amazon per i dipendenti, è un’altra. Ovvero, il codice della privacy che blocca un qualsivoglia monitoraggio costante, relativo all’attività lavorativa.

Immediata, come riporta l’Ansa, è stata la risposta di Antonello Soro, il Garante della privacy italiano.

Soro ha criticato l’uso del bracciale di Amazon, poiché “in contrasto con l’ordinamento in materia di protezione dati non solo in Italia ma anche in Europa”.

Inoltre, ha chiarito: “In questo caso sembrerebbe quasi che i giganti che operano nell’economia digitale pensino già di robotizzare l’uomo: è una direzione sbagliata perché non può esserci progresso e innovazione che non abbia come fondamento l’uomo”.

Questo non significa che si sia fermato il dialogo del nostro paese con Amazon.

A intervenire sul tema è stato il ministro Calenda, che ha recentemente incontrato una delegazione dell’azienda.

“Ho spiegato ad Amazon – afferma Calenda – che gli unici braccialetti che facciamo in questo paese sono quelli che produce la nostra gioielleria. Gli ho spiegato, e loro del resto hanno capito, che una cosa come quella, che non è in uso ma è stata brevettata, in Italia non ci sarà mai”.

 

 

 

 

 

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