Sono stati rinviati a giudizio per truffa 6 medici e 7 vigili: si erano finti malati a Capodanno del 2015. Una dottoressa è stata assolta

Si erano finti malati a Capodanno del 2015: oggi, sei medici e 7 vigili urbani vengono rinviati a giudizio per truffa a Roma.
A distanza di ormai tre anni dal Capodanno tra il 2014 e il 2015, la procura ottiene finalmente il rinvio a giudizio di sette vigili e 6 medici accusati di truffa per aver presentato certificati medici falsi. Finiti malati a Capodanno, avevano giustificato così l’assenza dal lavoro.

Il gup Claudio Carini ha disposto il processo anche per 6 medici, ritenuti responsabili di aver compilato i certificati attestanti problemi di salute inesistenti.

Una dottoressa, Silvana De Franchi, è stata invece assolta al termine del rito abbreviato in cui il pubblico ministero aveva chiesto otto mesi.
Il giudice, nel suo caso, ha sostenuto che le affermazioni false sulla malattia hanno costituito “un fatto tenue”.
In merito al concorso nell’ipotizzata truffa, De Franchi – difesa dall’avvocato Antonio Moriconi – è stata assolta per non aver commesso il fatto.
Quanto alla vigilessa Aurora Caruso, che quel Capodanno usufruì del certificato medico, avrebbe potuto andare a lavorare e pertanto fu assente ingiustificata.
Gli altri finti malati a Capodanno che verranno processati sono Tatjana Leonardelli, Laura Giannini, Raniero Scelsi, Floriana Lepore, Eloisa Saladino e Daniela Rocchi.
Tra loro, Leonardelli si è assentata per nascondere un grave dramma personale. I colleghi invece si finsero malati per non lavorare.

Quanto ai medici, i sei rinviati a giudizio sono Laura Capponi, Giuseppe Castoro, Luigi Di Concilio, Paolo Leopardi, Nicola Sestito e Stefano Stossich.

Ma quella notte verrà ricordata perché furano in tanti ad assentarsi. Tre anni fa, su mille caschi bianchi previsti per il controllo delle strade, ben 883 marcarono visita.
Una notte di assenteismo selvaggio. Tra di loro, 638 furono colpiti da problemi influenzali, senza che a Roma si registrassero epidemie tali da giustificare tanti malati.
Secondo il pm – che lo scrisse nella richiesta di archiviazione accolta poi dal gip – la maggior parte degli assenti aveva adottato una “forma anomala di protesta elusiva della disciplina dello sciopero”.
La ragione per cui è stato così difficile scoprirli è presto detta. Le dichiarazioni rese agli inquirenti, secondo la procura, erano state concordate tra medici e vigili urbani.
In questo modo era stata costruita una verità impossibile da smontare.
 
 
 
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