Oggi, 25 novembre, si celebra la giornata contro la violenza sulle donne. In Italia, una donna su tre è stata aggredita dal proprio partner

Il 25 novembre, come ogni anno, si celebra in tutto il mondo la Giornata contro la violenza sulle donne.
Solo nel nostro Paese, da inizio anno, ben 84 omicidi hanno avuto come vittime le donne.
E non solo. In Italia, tra le donne vittime di violenza, una su tre è stata aggredita dal proprio partner.
Un fenomeno dilagante che coinvolge anche le bambine, vittime di violenze e brutalità.
Proprio per questo, diventa sempre più importante celebrare la giornata contro la violenza sulle donne che, in Occidente come in Oriente, assume connotati sempre più gravi.

Basti pensare al caso di molti paesi africani dove le donne vittime dell’odiosa pratica della mutilazione genitale femminile sono circa 200 milioni.

A dirlo è l’Unicef, che ricorda come le donne che hanno subito mutilazioni genitali, ne saranno segnate per sempre a livello psicologico e fisico soprattutto con infezioni, ma anche con maggiore mortalità e dolore quando partoriranno.
In questi paesi, si tratta di pratiche tradizionali e ‘necessarie’ affinché le donne siano considerate rispettabili, illibate, pronte per essere spose e madri.
Un altro tema importante di questa giornata contro la violenza sulle donne, è quello delle spose bambine. Nel mondo, sono almeno 70 milioni.

Numeri impressionanti quelli dei matrimoni precoci, che nell’Asia meridionale toccano percentuali superiori al 45%.

Se la tendenza proseguirà con l’andamento registrato fino ad ora, dicono gli esperti, di qui al 2020 circa 142 milioni di bambine si saranno sposate prima di aver compiuto 18 anni. Vale a dire che saranno 37mila ogni giorno, rilevano varie associazioni.
Anche in Italia cresce l’allerta per le bambine. Per il 17,9% di quelle fino ai 14 anni, la causa di accesso al pronto soccorso per violenza, è una aggressione sessuale.
Ma la violenza contro le donne si declina nei modi più diversi.
Dal femminicidio all’interruzione di gravidanza, passando per le conseguenze di traumi diversi (ustione, avvelenamento o intossicazione).
Da non dimenticare anche le conseguenze psicologiche di violenze, come il Post Traumatic Stress Disorder (PTSD), la depressione, l’abuso di sostanze e comportamenti auto-lesivi.
Ma anche i tentativi di suicidio, i disturbi alimentari e sessuali sono sempre più diffusi tra le vittime di violenza.
 
 
 
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