Una lettera di Matteo Incaviglia, Segretario regionale Aaadi Sicilia, propone una riflessione su infermieri legali e Legge Gelli

In un missiva affidata a “Quotidiano Sanità”, Matteo Incaviglia, Segretario della Associazione Avvocatura Diritto Infermieristico Sicilia, riflette sulla questione relativa a infermieri legali e Legge Gelli.

Incaviglia si richiama in particolare alla professione Infermieristica e ai rapporti giuridico-professionali medico infermiere.

“Voglio pertanto porre l’attenzione – scrive – quanto previsto dalla legge 8 marzo 2017 n 24 Cosiddetta Gelli, e precisamente all’Art. 15 “Nomina dei consulenti tecnici d’ufficio e dei periti nei giudizi di responsabilità sanitaria”: Nei procedimenti civili e nei procedimenti penali aventi ad oggetto la responsabilità sanitaria, l’autorità giudiziaria affida l’espletamento della consulenza tecnica e della perizia a un medico specializzato in medicina legale e a uno o più specialisti nella disciplina che abbiano specifica e pratica conoscenza di quanto oggetto del procedimento, avendo cura che i soggetti da nominare, scelti tra gli iscritti negli albi, ecc.”.

Il segretario ricorda come nell’uso della locuzione ‘esercenti la professione sanitaria’, di fatto non si faccia praticamente alcuna differenza tra medici e infermieri in termini di responsabilità medica.

Un elemento non di poco conto visto che spesso alcuni considerano gli infermieri semplici paramedici.
“Tuttavia – prosegue – nella legge è ben descritto il ruolo del medico legale, ma non si fa alcun cenno sul ruolo dell’infermiere Legale, insomma, nonostante l’impegno del legislatore, pare si faccia fatica a riconoscere all’ infermiere le competenze acquisite e che gli spettano”.
Per Incaviglia, però, l’Infermiere legale “è riconosciuto come un esperto nella valutazione degli aspetti giuridici e giurisprudenziali che riguardano l’esercizio della professione Infermieristica, competenze certamente acquisite attraverso uno specifico percorso formativo (Master in Infermieristica legale, e/o medicina legale)”.
Alla luce di tali considerazioni relative a infermieri legali e Legge Gelli, Incaviglia fa una riflessione importante.
Egli sostiene che nel caso in cui questi vengano coinvolti in un procedimento civile o penale, “dovrebbe essere un Infermiere Legale a ricevere la nomina”.
“Stante la fatica che molti fanno nel riconoscere le competenze infermieristiche, certamente per problemi culturali – conclude nella sua lettera Matteo Incaviglia – non vedo facile che possa essere nominato come consulente un Infermiere, spero di sbagliarmi naturalmente, e mi chiedo perché non parlare esplicitamente di Infermiere Legale così come si parla di medico Legale?”.
 
 
 
 
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