La soluzione per l’autorevolezza della medicina legale è in mano del legislatore e dei giudici che avanzano a singhiozzo.
Ma è anche lo specialista medico legale che deve fare la differenza…

Infatti un medico legale di elevata cultura appare subito indispensabile agli occhi del giudice e di quei colleghi non specialisti che giocano a fare i medici legali arrotondando la “pagnotta” da portare a casa. La legge Gelli è certamente un passo avanti per tutta la medicina legale, ma interessa solo la responsabilità sanitaria. Necessita invece un mutamento che completi l’opera di Gelli & C. (che comunque si è “schiantata” sulle tariffe della collegiale!) e che può venire solo dal legislatore.

Necessità del mutamento

Un mutamento che riguarda non solo le tariffe forensi dei ctu, ma anche l’esclusiva ai medici legali per la valutazione del danno biologico in tutti gli ambiti della responsabilità civile e nelle polizze. Ma non basterebbe, infatti il medico legale è l’unico medico specialista che unisce la medicina al diritto e, quindi, in ambito forense, l’ultima parola dovrebbe essere sempre la sua in qualità “giudice del nesso di causa”.
Questo certamente non è un dire filosofeggiante o da esaltato, ma una verità che deriva da anni di intensa attività dove si sono analizzate migliaia di situazioni conflittuali generate soprattutto dalla incapacità medico legale dei non specialisti. Con questo non si vuole negare la presenza nel territorio italiano di specialisti non medici legali che hanno i “geni” della medicina forense, come non si può negare che non tutti gli specialisti medico legali siano dei veri cultori della medicina forense, ma la regola generale deve essere quella sopra considerata affinché non si navighi nel caos della “medicina legale approssimativa”.
Intenzionalmente si rimanda alle riflessioni di un giovane specialista medico legale (dr. Umberto Gulletta) pubblicate un anno fa per far comprende la necessità del cambiamento, quindi Vi invito a leggere l’articolo seguendo questo link.

Dr. Carmelo Galipò
(Pres. Accademia della Medicina Legale)

 
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3 Commenti

  1. Egregio dott. Carmelo Galipò,
    Leggo da tempo e in modo assiduo questo sito anche se non sono un medico legale … purtroppo ho avuto a che fare con Specialisti Medici Legali e i loro tecnici per la causa dei danni da me subiti … purtroppo dopo gli enormi errori scientifici scritti da codesti CTU (passiamole come errori !!!!) non me la sento di dire che “l’ultima parola dovrebbe essere sempre la sua in qualità “giudice del nesso di causa”.” Se si cerca di non considerare il nesso causale facendo illazioni , invertendo i pH di un EGA cordonale, se non si considera ciò che la documentazione attesta e si ricostruisce in modo arbitrario gli avvenimenti, se non si considera best practice, le linee guida e i danni riportati da esami strumentali e molto altro …. questo CTU lo si deve considerare “giudice del nesso di causa”. ??!!! stiamo parlando di medici legali specialisti, direttori etc …..
    Si è arrivati anche a sostenere che essendo io medico il consenso alle manovre che mi hanno distrutto la vita era un optional e non importa se non lo hanno chiesto… senza tener conto che sono state fatte manovre che non rispettavano le linee guida e la best practice.
    Siamo sicuri invece che il problema a non sia di conflitti di interessi, di posizioni che si ricoprono o si sono ricoperte o dal difendere ambedue le facce della stessa medaglia? Ho già ampiamente descritto altre volte il mio caso e ora siamo all’ennesimo CTU (3 dei tribunali + altri due che non hanno potuto per impegni), due Medici Legali dell’assicurazione che sono “scomparsi” + l’ultimo (3 totali). Il mio CTP invece è sempre lo stesso. Ha dimenticavo sono tutti Medici Legali Specislisti e alcuni la insegnavano/insegnano anche ???!!!!!!

    • Carissimo amico, quello che si scrive prescinde dall’onesta intellettuale dei singoli medici. Come Lei ne vedo di cotte e di crude, ma non ha fatto caso che, a prescindere dall’onesta e dalla moralità dei singoli, ripèeto, adopero sempre il termine buon accanto a medico legale?
      Un caro saluto

      • Concordo pienamente con lei, il problema e che si dovrebbe arrivare a non scrivere più “buoni” accanto a medico legale perchè di “non buoni” non ve ne sono più. Il paziente si aspetterebbe da chi è scelto dai tribunali un’onesta intelletuale e un atteggiamento super partes e sopratutto che non vi siano chi ha difeso strutture, assicurazioni etc … e non lavori per esse …. sia insomma imparziale. Non vi può essere cultura del rischio se chi deve analizzare l’errore perchè non si ripeta più è il primo che nega l’errore per difendere amici, strutture etc.. e negare il giusto risarcimento a chi ha subito il danno. Il sistema in questo modo si avvita sulla sfiducia, il rapporto paziente-medico, paziente- SSN viene meno e non vi sarà salvezza per nessuno e il conflitto di interesse la fa da padrone fino all’implosione del sistema.

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