Ospedale Careggi sotto organico di 170 unità tra operatori e tecnici sanitari, la CGIL lancia l’allarme sulla situazione del nosocomio fiorentino.

La Fp Cgil lancia l’allarme per l’ Ospedale Careggi di Firenze: “Mancano 170 fra operatori e tecnici sanitari.
Rispetto al passato, viene a mancare un intero turno di servizio, quello che garantisce la coperture di assenze legittime dovute a malattie brevi o a imprevisti“.
Lo hanno spiegato oggi in conferenza stampa Giancarla Casini (Fp Cgil Firenze) e Michele Tortorelli (responsabile Rsu Fp Cgil).
I sindacalisti manifestano preoccupazione per gli effetti sul servizio e le condizioni dei lavoratori dell’ ospedale Careggi.
Aumentano i carichi di lavoro e ciò ha un effetto negativo sul fisico e sullo stress da lavoro correlato. I cittadini devono sapere cosa avviene in una delle realtà più importanti della Sanità toscana.
Qui è difficile garantire gli attuali servizi senza ricorrere a rientri forzati o a livelli più bassi di standard assistenziali, nonostante la grande professionalità di chi lavora.
“Negli ultimi anni si è assistito ad una riorganizzazione dei comparti in cui si è razionalizzato il più possibile, senza programmare piani di assunzioni, ma coprendo solo le necessità contingenti“.

Sono seguite testimonianze che denunciano la carenza di personale all’ ospedale Careggi.

Racconta Francesca, infermiera a Careggi da 17 anni: “Il personale cala di numero ma posti letto e pazienti restano i soliti. I coordinatori sono in difficoltà per coprire i turni che diventano irregolari. Noi abbiamo problemi ad organizzarci anche la vita privata in questa situazione”.
Patrizia, fisioterapista, aggiunge: “Si va in pensione più tardi, il personale invecchia e aumentano le difficoltà di tanti lavoratori in certe mansioni nei reparti”.
E Damiano, infermiere: “Se un collega non arriva a dare il cambio non è che puoi andartene, prima c’era il pool di sostituzioni e ora non più, si lavora fino a 12 ore di fila, così il sistema collassa”.
 
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