Sono previsti incrementi mensili dello stipendio da 80 a 95 euro. Inoltre, arriveranno anche gli arretrati del 2016 e 2017. Ecco tutti i dettagli

È stata siglata la pre intesa sul contratto sanità, come annunciato da Fp Cgil. L’accordo per il rinnovo del contratto che interessa 550 mila lavoratori del comparto è quindi sempre più vicino.

Quella per la pre intesa sul contratto sanità è stata una lunga trattativa no stop. È partita alle 10 del 22 febbraio e si è conclusa venerdì sera. Ma così si è giunti a un accordo tra sindacati e Aran che interessa 550 mila lavoratori del comparto.

In merito è intervenuta la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, al termine della trattativa, dopo la firma della pre intesa sul contratto sanità sottoscritta in sede Aran.

“Dopo circa 10 anni di scioperi, mobilitazioni e iniziative – dichiara Sorrentino – spesso da soli come Fp Cgil, oggi arriva un primo risultato. Il terzo tassello per ricomporre il quadro del lavoro pubblico, dopo il rinnovo del contratto delle Funzioni Centrali e la recente intesa su quello delle Funzioni Locali”.

“Finalmente – prosegue – sblocchiamo la contrattazione nel settore sanitario, primo passo per restituire la dignità a tutti coloro che lavorano prendendosi cura dei cittadini, ma non ci fermiamo: la strada è ancora lunga. Lavoratrici e lavoratori che, dopo anni di sacrifici e di impegno, troppo spesso non riconosciuti, ottengono finalmente un segno di attenzione dedicata a tutto il personale della sanità”.

In vista del rinnovo di questo contratto, dichiara la segretaria generale della Fp Cgil, “abbiamo deciso, dopo la mobilitazione del 5 febbraio, di presidiare il tavolo del Contratto nazionale della Sanità pubblica perché si arrivasse ad un contratto che traccia la strada verso l’innovazione”.

Grazie a questo pre accordo, tra il testo in entrata consegnato da Aran e quello emendato si sono ottenuti sostanziali miglioramenti.

Nel dettaglio, in una scheda, la Fp Cgil elenca i punti principali dell’intesa.

Innanzitutto, è stato raggiunto l’obiettivo di erogare per il 2018 aumenti retributivi fino a 95 euro mensili.

Inoltre, arriveranno gli arretrati del 2016 e 2017 e ripartirà la contrattazione per il trattamento accessorio. È stato poi realizzato un reale e visibile aumento dei diritti con un avanzamento complessivo degli istituti dei rapporti di lavoro: permessi, congedi, ferie, malattie, ecc.

Fp Cgil fa sapere che sono previsti 91 euro pro capite per incrementare i fondi della produttività e che saranno rivalutate le indennità a seguito della contrattazione integrativa (a partire da notturno, pronta disponibilità e festivo).

Verrano poi garantiti fino a 15 minuti di tempo di vestizione, innalzabili in contrattazione aziendale.

In merito alle assunzioni, formazione, risorse aggiuntive e riorganizzazioni si apre un confronto regionale vero e proprio.

Non ci saranno deroghe sui riposi e verrà rispettato l’orario di lavoro. Tra le proposte, l’ estensione, da subito, del sistema indennitario agli operatori socio-sanitari e agli assistenti sociali. Ancora, è previsto un nuovo sistema di incarichi di coordinamento, organizzativi, professionali e di formazione. Sarà potenziata la contrattazione decentrata e semplificati i fondi per la contrattazione. Più ruoli alle Rsu ed entro luglio un nuovo sistema di classificazione. Infine, verrà escluso il Jobs Act, a partire dal mantenimento dell’articolo 18, ed eliminata la legge Brunetta.

Quanto invece al tema generale delle politiche per la Sanità, Sorrentino afferma quanto segue.

“Il contratto, che contiene anche un nuovo modello di relazioni sindacali, consentirà ai sindacati e alle Rsu di accompagnare i processi di riorganizzazione aziendale e organizzativa in sanità”.

 

 

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