Anche gli avvocati sono abilitati alle consulenze in materia di lavoro. A precisarlo è stata l’Anc, l’associazione nazionale commercialisti.

Da oggi, anche gli avvocati hanno la abilitazione alle consulenze di lavoro. A dirlo è proprio l’Anc, l’associazione nazionale commercialisti, a seguito dei chiarimenti sulla comunicazione obbligatoria per i commercialisti e gli avvocati del lavoro stabilita dall’Ispettorato nazionale del lavoro a partire dal prossimo 1° marzo.

Nello specifico, l’Associazione Nazionale Commercialisti fa luce sull’ambito di applicazione dell’art. 1 l. n. 12/1979 rispetto ai professionisti abilitati all’esercizio della professione di consulente del lavoro.

Nella nota dell’Anc viene chiarito che è proprio la suddetta legge 12 del 1979 a stabilire “in modo inequivocabile che, oltre ai consulenti del lavoro, anche commercialisti ed avvocati possono svolgere la consulenza del lavoro e tutti gli adempimenti in materia di lavoro, previdenza ed assistenza sociale dei lavoratori dipendenti, dandone semplicemente comunicazione agli ispettorati del lavoro delle province nel cui ambito intendono svolgerli, trattandosi di professionisti già abilitati”.

Queste precisazioni sulla abilitazione alle consulenze di lavoro, tuttavia, hanno destato più di qualche perplessità tra i consulenti.

Molti, infatti, parteggiano per una interpretazione restrittiva della legge stessa. In relazione a questa lettura, sarebbero loro gli unici professionisti abilitati allo svolgimento dell’attività di consulenza in materia di lavoro.

Una tesi che, secondo l’associazione nazionale commercialisti, può essere accantonata e messa da parte definitivamente. Ciò in quanto perché contrasta con le parole con cui è espressa la norma.

“Continuare – sostiene il Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti Marco Cuchel – ad utilizzare la legge 12/1979 per rivendicare una presunta distinzione tra soggetti autorizzati ad alcune funzioni in materia di lavoro e soggetti pienamente abilitati non solo non ha alcuna giustificazione ma non rende neppure un buon servizio alla stessa categoria dei consulenti del lavoro”.

“È dunque del tutto inutile oltre che profondamente sbagliato – conclude il Presidente Cuchel – voler negare o cercare di distorcere il significato della legge”.

 

 

 

 

 

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