Scotti (Fimmg): primo passo verso conclusione del percorso di rinnovo dell’ACN della medicina generale, pronti a ritirare stato di agitazione

Le Organizzazioni Sindacali in indirizzo (FIMMG, SNAMI, SMI, Intesa Sindacale – CISL Medici, F.P. CGIL Medici, SIMET, SUMAI) sono convocate in Sisac il 5 settembre nell’ambito delle trattative per il rinnovo dell’ACN della medicina generale.

“A conclusione di un aspro confronto con la parte pubblica (SISAC) – dichiara Silvestro Scotti Segretario Nazionale della Fimmg – possiamo dichiararci soddisfatti per un primo passo verso la conclusione del
percorso per il rinnovo contrattuale e per iniziare un’azione condivisa con Regioni e Ministero per la difesa della medicina generale e quindi del Servizio Sanitario Nazionale attraverso il nuovo Patto per la Salute e il mantenimento senza riduzioni del Fondo Sanitario Nazionale”.

“Chiarire le regole per l’inserimento di giovani in formazione nel territorio – sottolinea il rappresentante della Federazione – rappresenta un chiaro risultato dell’azione di Fimmg per risolvere il problema della grave carenza dei medici di famiglia nel nostro paese. Nei prossimi tre anni, grazie a questa preintesa, oltre ai medici già presenti in graduatoria, i cittadini italiani avranno a disposizione più di 6.000 giovani medici di famiglia che stanno frequentando il corso di formazione specifica”.

“La firma di questo accordo – prosegue Scotti – ha coniugato, inoltre, l’ esigenza dei cittadini di poter contare sulla presenza di un nuovo medico di famiglia, quando il proprio andrà in pensione, con l’esigenza dei medici in attesa dal 2010 di un ristoro economico per la categoria oggi definito anche se in maniera parziale”.

“Abbiamo percepito la presenza in trattativa della parte politica a partire dal Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, e del Presidente del Comitato di Settore, Sergio Venturi, rispettivamente anche Presidente e Assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia Romagna, trovando sul tavolo della negoziazione, già presenti i temi con loro discussi nelle scorse settimane”.

“Siamo certi – conclude Scotti – che seguirà anche l’attenzione del Ministero della Salute, prima dell’appuntamento del 5 settembre, rispetto al necessario passaggio in Consiglio dei ministri dell’integrazione dell’atto di indirizzo indispensabile per la chiusura dell’intesa contrattuale. Siamo a oggi nelle condizioni di convocare un Consiglio Nazionale Straordinario, previsto per il giorno 7 settembre per ritirare lo stato di agitazione già proclamato”.

Più cauta la reazione dello SMI (Sindacato Medici Italiani). “E’ stato solo firmato un verbale propedeutico all’inizio di trattativa da settembre prossimo per definire un ACN entro dicembre 2019” afferma il Segretario generale Pina Onotri evidenziando come la strada sia ancora lunga.“Il primo passaggio – aggiunge la rappresentante sindacale –  interesserà l’applicazione del decreto semplificazione, del decreto Calabria e della messa a regime (in busta paga e quindi in quota Capitaria) degli arretrati fino al 2019 e della vacanza  contrattuale; la strada è ancora lunga”. Per lo SMI, inoltre, un altro punto qualificante riguarda i giovani medici, “che potranno accedere prima al mondo del lavoro prevedendo una compatibilità tra il corso di formazione, l’acquisizione di scelte e gli incarichi di continuità assistenziale oppure con  incarichi a 24 ore per la medicina di emergenza – urgenza”.

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