Dalle detrazioni Irpef al bonus cane, le misure a favore di chi è legalmente in possesso di un animale

La legge italiana prevede sconti e detrazioni fiscali per chi vive in compagnia di animali domestici. Le spese per le cure veterinarie e quelle per l’acquisto di medicinali, ad esempio, sono detraibili ai fini Irpef in una percentuale pari al 19 per cento. La detrazione può essere effettuata entro un limite di spesa pari a 387,34 euro;  il massimale riguarda tutti gli animali complessivamente posseduti mentre le spese che superano tale importo rimangono a carico del contribuente.
L’agevolazione fiscale riguarda solamente le spese sostenute per animali detenuti legalmente, a scopo di compagnia o per la pratica sportiva; per legale possesso si intende la situazione in cui il contribuente sia in grado di dimostrare al Fisco di essere il proprietario dell’animale attraverso la documentazione rilasciata dalla Asl o dal medico veterinario; nel caso dei cani occorre, invece, la documentazione dell’anagrafe canina.
Se l’animale non è obbligato all’iscrizione, si può chiedere il rilascio del cosiddetto pet passport, oppure ai fini della dimostrazione del possesso, possono essere prodotte le fatture di acquisto dell’animale o la documentazione relativa all’adozione, o, ancora, la dichiarazione resa dal proprietario per la registrazione volontaria. La detrazione non vale, invece, per gli animali detenuti per uso commerciale o attività agricole, né tantomeno per quelli destinati alla riproduzione o al consumo alimentare.
Le spese veterinarie ammissibili alla detrazione devono poi essere provate tramite apposita documentazione fiscale,  ad esempio per mezzo delle fatture rilasciate del medico veterinario e degli scontrini emessi dalla farmacia. L’agevolazione, tuttavia, non è valida per i farmaci privi di prescrizione medica, gli antiparassitari e i mangimi.
Se viene chiesta la detrazione della spesa veterinaria senza che il proprietario ne abbia titolo, quest’ultimo rischia di essere sanzionato per indebita detrazione o per mancata regolarizzazione del possesso dell’animale, laddove l’obbligo sia previsto dalla legge.
Dal 2016, infine, con le modifiche al regolamento della Tassa sui rifiuti, molti Comuni Italiani hanno introdotto un’apposita misura per chiunque adotti un cane dal canile, consistente, per l’appunto in uno sgravio fiscale sulla TARI per tre anni. L’iniziativa ha l’obiettivo di svuotare le strutture municipali adibite all’accoglienza dei cani, spesso sovraccaricate con oneri considerevoli per le amministrazioni. In tali casi i vigili del fuoco sono preposti a vigilare su eventuali abusi.

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui