Uno studio condotto su 70 mila pazienti affetti da anoressia nervosa ha dimostrato il legame tra la patologia e il corredo genetico

I disordini alimentari, di cui anoressia e bulimia nervosa sono le manifestazioni più note e frequenti, sono diventati nell’ultimo ventennio una vera e propria emergenza di salute mentale per gli effetti devastanti che hanno sulla salute e sulla vita di adolescenti e giovani adulti. Negli Stati Uniti, le associazioni mediche che si occupano di disordini alimentari non esitano a definirli una vera e propria epidemia che attraversa tutti gli strati sociali e le diverse etnie”

È quanto scrive Epicentro, il portale dell’epidemiologia, a cura dell’Istituto superiore della sanità.

Gli studi, da sempre, si sono concentrati sui fattori psicologici della malattia, ma in realtà secondo un recente studio pubblicato sulla rivista «Nature Genetics», la causa potrebbe essere scritta nei geni.

La ricerca ha riguardato 70 mila persone provenienti da 17 Paesi diversi, tutti affetti da anoressia nervosa, messi a confronto con circa 55mila soggetti sani.

«Dallo studio – si legge sul quotidiano La Stampa – emergono altre informazioni rilevanti: come quella che vede condivise alcune basi genetiche, tra l’anoressia e altri disturbi psichiatrici (il disturbo ossessivo-compulsivo, la depressione, l’ansia e la schizofrenia). I fattori genetici associati all’anoressia nervosa influenzerebbero anche l’attività fisica: questo potrebbe spiegare la tendenza delle persone con anoressia nervosa a essere iperattive».

Allo studio ha preso parte anche Angela Favaro, direttore del centro regionale per i disturbi dell’alimentazione dell’Università di Padova, la quale affermato che «I risultati della ricerca sono rilevanti perché confermano l’utilità dell’approccio multidisciplinare all’anoressia nervosa, sia nella ricerca delle sue cause sia nell’approccio terapeutico. Quello che abbiamo scoperto, inoltre, è che l’anoressia nervosa è caratterizzata da evidenti aspetti metabolici che facilitano l’insorgenza della malattia. E che poi, una volta che la malattia è presente, portano a frequenti ricadute».

È quindi tutto scritto nel Dna? Certo che no. “L’indagine –ha chiarito Valdo Ricca, direttore della Scuola di specializzazione della Università di Firenze in Psichiatria che partecipato allo studio come riportato sulla rivista Adnkronos– ha permesso di scoprire che l’anoressia nervosa ha correlazioni genetiche con alcuni disturbi psichiatrici – come il disturbo ossessivo-compulsivo e il disturbo depressivo maggiore – così come condivide con tali patologie i tratti metabolici e un’alterazione dell’attività fisica”.

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