Allo studio un particolare esame del sangue che aiuterebbe nella diagnosi del tumore

Immaginate se un semplice esame del sangue potesse aiutarci nella diagnosi precoce del cancro. Secondo uno studio del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, presentato al Congresso della Società Americana di oncologia clinica (Asco), potrebbe essere una conquista non troppo lontana quella di un esame del sangue in grado di scandagliare in profondità il genoma del tumore e, di conseguenza, aiutare nella prevenzione e nella cura di diversi tipi di cancro.

Lo studio americano è stato effettuato su 124 pazienti con un cancro in stadio avanzato del seno, del polmone e della prostata, e questa nuova metodica di sequenziamento genomico ad alta intensità è stata effettivamente in grado di evidenziare il Dna tumorale circolante nel sangue di questi pazienti in grande quantità. Nell’89% dei casi, almeno una mutazione genetica individuata nel tumore è stata anche evidenziata grazie a questo esame del sangue.

Ma non è tutto. Grazie a questa tecnica all’avanguardia, anche 627 mutazioni genetiche sono state individuate nei campioni di sangue prelevati. Questo nuovo metodo di sequenziamento, spiegano i ricercatori, è infatti in grado di esaminare un’area molto ampia di genoma (508 geni) con grande precisione, tanto che ogni regione di genoma viene sequenziata ben 60mila volte, permettendo di ottenere così una mole di dati 100 volte superiore agli altri metodi di sequenziamento oggi in uso.

Proprio questa enorme quantità di dati sarà importantissima per lo sviluppo di un esame del sangue finalizzato alla diagnosi precoce del cancro. “Un approccio diverso – ha dichiarato Pedram Razavi, primo autore dello studio – rispetto alle attuali biopsie liquide, inclusi i test commerciali in grado di esaminare solo una piccola porzione di genoma in pazienti già malati di tumore per guidare il trattamento”.

Con questa tecnica infatti, coprendo un numero molto più ampio di geni tumorali, sarà possibile mettere a punto un futuro esame del sangue per la diagnosi del cancro, scoprendo mutazioni genetiche nel Dna tumorale circolante senza che sia necessario effettuare prima un’analisi dei tessuti tumorali.

 

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