Il professionista più anziano, sulla soglia della pensione, avrebbe favorito il passaggio dei propri pazienti al giovane collega. L’ipotesi di reato è di concorso in sostituzione di persona

Avrebbe sostituito il collega a lui subentrato firmando ricette a carico del Servizio sanitario nazionale per suo nome e conto. Il tutto nonostante fosse in pensione. E’ quanto scoperto dai Carabinieri del Nas di Pescara a seguito di un’attività di indagine che ha riguardato uno studio medico di Chieti. L’inchiesta ha portato alla denuncia di due medici di famiglia: il titolare dello studio e un camice bianco pensionato. L’ipotesi di reato è di concorso in sostituzione di persona. I professionisti rischiano ora una condanna fino a un anno di reclusione.

I controlli sarebbero scattati nell’ambito delle verifiche svolte per monitorare il flusso di pazienti in corrispondenza del pensionamento dei medici generici. I militari del Nucleo Anti Sofisticazioni avrebbero appurato che il medico più anziano, sulla soglia del pensionamento, avrebbe favorito il transito dei suoi pazienti al giovane collega neo convenzionato. Per farlo avrebbe continuato a visitarli.

Una pratica scorretta che, oltre ai risvolti penali, potrebbe determinare la presa di provvedimenti da parte dell’Autorità sanitaria nei confronti del medico in servizio.

Nel corso dell’attività di controllo, inoltre, i Carabinieri hanno effettuato una perquisizione presso lo studio medico sequestrando 142 ricette del Servizio sanitario nazionale. Da tali documenti sarebbe emerso che il medico pensionato firmava le prescrizioni al posto del collega. Il caso è stato segnalato alla Procura della Repubblica, che ha aperto un fascicolo per ricostruire i dettagli della vicenda. Decisive, in tal senso, potrebbero risultare le testimonianze dei pazienti.

Nei giorni scorsi l’attività dei Nas in ambito sanitario ha portato anche alla denuncia di due persone a Firenze. Si tratta di un farmacista e di sua moglie, accusati di concorso nel reato di esercizio abusivo della professione. L’uomo titolare di una farmacia, consentiva alla moglie di prescrivere e preparare abusivamente formulazioni galeniche a scopo dimagrante in favore dei clienti della farmacia. Il tutto nonostante questa fosse sprovvista di qualunque titolo abilitativo e preparazione professionale.

 

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