Ottime notizie da Enpapi: l’ente di previdenza degli infermieri chiude il bilancio 2016 in attivo e con un utile di 15,9 milioni di euro

L’Ente nazionale di previdenza e assistenza della professione infermieristica ( Enpapi ) chiude il bilancio del 2016 in attivo, mostrando uno stato di salute eccellente.

Secondo la Corte dei Conti, infatti, Enpapi (che esiste dal 1998) avrà il bilancio in regola almeno per i prossimi 50 anni.

Ciò è dovuto non solo al fatto che esiste da poco meno di 20 anni, ma anche all’avere più iscritti (oltre 43mila) che pensionati (2.609 assegni erogati).
Tra questi, ci sono soprattutto professionisti in fertile età e desiderosi di prole tanto che il valore delle pensioni di vecchiaia equivale all’incirca a quello delle prestazioni di maternità (3 milioni contro 2,5).
L’unico problema che presentano i conti di Enpapi è la crescita esponenziale dei crediti verso gli iscritti. Ovvero 252 milioni, in crescita del 22,3% rispetto al 2015.
Soldi che rischiano di diventare un problema, pronto a gravare sulle prestazioni future tanto che la Corte ha raccomandato di provvedere al più presto.
Quanto ai numeri del bilancio 2016, essi dimostrano come l’utile netto di esercizio, pari a 15,9 milioni di euro, sia più che raddoppiato rispetto al 2015.
Non solo. Il patrimonio netto si attesta su un valore pari a 60.9 milioni, per un aumento del 26,9%.
La crescita dell’anno 2016 è da attribuire, in buona sostanza, al maggior incremento registrato dai ricavi (+21,1%) rispetto ai costi (+14,6).
Dai dati di consuntivo, inoltre, emerge che le entrate contributive sono in continua crescita. Sono passate dai 91,5 milioni di euro del 2015 ai 106,1 milioni del 2016 (+16%).
Risultati che sono “da attribuire alla crescita degli iscritti (43.826 nel 2016) ma anche agli effetti delle riforme a carattere strutturale dell’Ente, con le quali sono state rimodulate, in aumento, tutte le tipologie di contributi”.
Crescono anche le spese per prestazioni, pari a poco più di 9 milioni di euro (7,8 milioni nel 2015) .
Per quanto concerne le proiezioni dal 2017 al 2066, il saldo previdenziale delle gestioni presenta una flessione dall’anno 2036, tuttavia mantenendosi positivo.
Ciò fa sì che il patrimonio complessivo dell’Ente mostri una crescita regolare per tutto il periodo.
 
 
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