No alla “amicizia” social con i pazienti, banditi i selfie scattati sul luogo di lavoro e niente commenti indirizzati ai colleghi. Sono alcune delle regole dettate dalla federazione dei medici svizzeri, Fmh, ai suoi associati per un corretto utilizzo dei social media.

Un vero e proprio galateo, che l’associazione ha voluto stilare per evitare il più possibile comportamenti inappropriati, spesso dettati anche da semplice superficialità.

In particolare, una delle maggiori preoccupazioni che ha portato la Fmh all’emanazione di questo decalogo è legata alla possibile “violazione della sfera privata dei pazienti o divulgazione d’informazioni confidenziali: alcuni studi internazionali mostrano una crescita del numero di casi – spiega la federazione nel suo più recente bollettino settimanale – con conseguenze disciplinari o giuridiche per le professioni nell’ambito sanitario”.

Da queste valutazioni sono nate le regole sull’utilizzo dei social network fra gli operatori sanitari, specificamente finalizzate a sensibilizzare in particolare le giovani generazioni di professionisti.

Nel bollettino si legge ancora che i camici bianchi sono chiamati a “dar prova di molto ritegno nei social media quando si tratta di utilizzare informazioni e immagini inerenti a un paziente”. Viene consentita la possibilità di creare un account su un social per comunicare con i pazienti nell’ambito di uno studio, o delle attività ospedaliere. Ma tali profili devono essere “puramente professionali e distinti da quelli privati”.

Infine, Fmh prescrive che “le persone attive professionalmente in ambito sanitario devono anche essere caute con i commenti sulle reti sociali”, e “i dati medici confidenziali devono essere scambiati unicamente tramite connessioni sicure o documenti criptati”.

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