Vincenzo Maria Greco, Responsabile della Week Surgery  del Policlinico, illustra a Responsabile Civile il modello che è valso al nosocomio bolognese il riconoscimento di migliore Azienda ospedaliera d’Italia

Il Policlinico S. Orsola–Malpighi ha ricevuto lo scorso mese il premio 2016 “Amministrazione, cittadini, imprese” promosso da Italiadecide, associazione nata per segnalare esperienze virtuose nella pubblica amministrazione. L’Istituto è stato riconosciuto come “migliore Azienda ospedaliera in Italia per efficienza nell’utilizzo delle risorse, efficacia clinica e cura del rapporto con i pazienti”.

Responsabile Civile ha voluto raccontare il modello di eccellenza del nosocomio felsineo attraverso la testimonianza di uno dei suoi operatori, il dott. Vincenzo Maria Greco, responsabile della Week Surgery dell’Ospedale.

Il DG del Policlinico, Mario cavalli, ha parlato di impegno quotidiano di ognuno dei numerosi collaboratori. Qual’è il suo ruolo all’interno della struttura e quale secondo lei i punti di forza del vostro gruppo di lavoro?

Il mio ruolo è quello di dirigere un reparto del Policlinico S. Orsola Malpighi di Bologna dedicato alla chirurgia a medio/bassa complessità nella sede staccata dell’ospedale di Budrio. La nostra è una chirurgia con regime di ricovero breve (week Surgery) che è operativa da lunedì a sabato operando esclusivamente chirurgia programmata in elezione. Si tratta di un innovativo progetto d’integrazione e collaborazione interaziendale poiché noi chirurghi del Policlinico (AOSP) lavoriamo utilizzando sia struttura (assai efficiente) che personale dell’Azienda territoriale Bolognese (AUSL). Il progetto è nato per decongestionare il Policlinico garantendo al suo interno maggiori spazi per la complessità elevata, connotare con una nuova identità eccellente un piccolo ospedale periferico strutturalmente all’avanguardia e ridurre le liste di attesa per la chirurgia trattata grazie agli elevati volumi di attività. Il mio ruolo è sia professionale, di chirurgo operatore, che gestionale di organizzazione trasversale. Le Unità Operative afferenti dal Policlinico e da me coordinate sono complessivamente nove per un totale di circa 2000 interventi/anno. Siamo convinti che la Week Surgery (WS) rappresenti un modello di ospedalizzazione a ciclo breve che consente di ottimizzare risorse umane e finanziarie con l’obbiettivo di poterle riallocare nello stesso ambito ma in settori ad elevato fabbisogno. Dal punto di vista assistenziale essa è efficace, efficiente e capace di garantire gli stessi standard di sicurezza e qualità del regime di ricovero ordinario. Comprende chirurgia ordinaria con degenza breve (sino a cinque giorni), One day surgery, Day Surgery e chirurgia ambulatoriale. Tutto questo è possibile grazie all’accurata selezione dei pazienti e alla formazione di personale dedicato sia in ambito medico che infermieristico. Su questi temi organizziamo un convegno il 24 di Giugno che vedrà impegnati relatori di altissimo livello sia in ambito regionale che nazionale.

Che cosa rende un centro come il vostro il più avanguardia ed efficiente d’Italia?

Il Policlinico S. Orsola di Bologna ha recentemente ricevuto il premio 2016 di miglior ospedale Italiano promosso da Italiadecide, associazione nata per segnalare esperienze virtuose nella pubblica amministrazione. La nostra è stata definita la miglior azienda ospedaliera italiana per efficienza nell’utilizzo delle risorse, efficacia clinica e cura del rapporto con i pazienti (come testimoniato dall’elevata qualità percepita). I volumi di attività del Policlinico si concretizzano in 68.000 ricoveri/anno con il 15,5% di pazienti provenienti da fuori regione il che denota una notevole capacità attrattiva. All’interno dell’ospedale sono sviluppate tutte le principali eccellenze medico/chirurgiche ad eccezione della neurochirurgia. Vi è un polo chirurgico e dell’emergenza che comprende anche la chirurgia dei trapianti, un modernissimo polo cardio toraco vascolare un’avanzata terapia intensiva neonatale e, complessivamente 81 Unità Operative nelle quali si strutturano i percorsi di cura. L’ospedale è sede di numerosi percorsi assistenziali diagnostico terapeutici (PDTA) come quello del cancro della mammella, del cancro del retto, di quello del pancreas ecc. I percorsi sono strutturati su indicazione regionale per la presa in carico del paziente strutturando l’assistenza in tutte le fasi della malattia: diagnosi,terapia, follow up. Il tempo di attesa fra diagnosi e intervento chirurgico per la patologia neoplastica maligna viene mantenuto, come da indicazione regionale, entro i trenta giorni.

La vostra è una struttura ospedaliera universitaria e quindi in grado di coniugare assistenza, formazione e ricerca. Quali sono secondo lei le prospettive future del SSN e quanto conta una corretta integrazione tra questi tre aspetti?

La perfetta integrazione di assistenza, formazione e ricerca sono preciso compito delle aziende ospedaliere universitarie. Nel Policlinico S. Orsola questa è una sinergia storica che è sempre stata privilegiata con perfetta integrazione fra professionisti e servizi trasversali. Il report di attività che ha consentito il premio d’Italiadecide annota 1.415 pubblicazioni anno, 336 studi clinici di cui 101 interventistici con farmaco. La formazione dei medici è al centro dell’attenzione di ogni scuola di specializzazione, la direzione è sempre più quella di fornire una preparazione teorico pratica di alto livello in grado di garantire solide basi alla classe medica del futuro. In ambito chirurgico, ad esempio, il mansionario degli specializzandi prevede di eseguire in prima persona un numero di interventi chirurgici prestabilito a complessità crescente. Nella mia realtà agli specializzandi è affidato un compito di assoluta responsabilità sia nell’attività di corsia sia in quella ambulatoriale e di sala operatoria. Naturalmente è sempre garantita loro la vigile presenza del tutor a garanzia di apprendimento e qualità delle prestazioni erogate. Nella mia Week Surgery gli specializzandi realizzano da primi operatori, con tutor, il 30% degli interventi chirurgici eseguiti. In fine sul tema delle prospettive future del SSN riteniamo obbligatorio il passaggio attraverso il riordino della rete ospedaliera con modulazione e razionalizzazione di risorse ma sempre nell’ottica di perseguire l’ efficacia assistenziale. Nell’attuale contesto storico del paese caratterizzato da minori risorse per la sanità pubblica la riorganizzazione della rete ospedaliera persegue l’obiettivo di garantire qualità delle prestazioni, riduzione dei tempi di attesa e massima efficienza nell’uso delle risorse assegnate. Nella nostra Regione il modello organizzativo di riferimento si prefigge di concentrare la patologia acuta complessa in ospedali ad alta specializzazione clinica e tecnologica (cosiddetti centri Hub), e la rimodulazione di percorsi e processi al fine di individuare il setting assistenziale più appropriato in ospedali periferici (centri spoke) con connotazioni e vocazioni specifiche così come avviene nella sede di Budrio ove svolgo la mia attività.

Ultimamente si è molto ragionato anche circa i benefici o meno dell’intramoenia, lei come specialista cosa ne pensa?

Nella nostra regione l’abbattimento delle liste di attesa per prestazioni ambulatoriali, diagnostiche e terapeutiche rappresenta un obiettivo prioritario. In tutti campi si stanno conseguendo risultati rilevanti e l’ esperienza del servizio che dirigo può esserne testimonianza poiché è stata ridotta di oltre un terzo la lista di attesa per colecistectomia VLS, chirurgia della parete addominale (ernie e laparoceli) e chirurgia proctologica; il tutto grazie ad percorso dedicato e svincolato dalle maggiori complessità. Con tali premesse non credo vi sia conflitto d’interesse con la libera professione intramoenia svolta con indennizzo di esclusività all’interno della propria azienda. Si tratta di un ulteriore servizio fornito al cittadino che ha naturalmente un percorso diverso rispetto al SSN che pure vanta elevatissimi standard di qualità. E’presente all’interno del Policlinico un reparto dedicato all’attività libero professionale sia internistica sia chirurgica in grado di dare risposta a qualsiasi domanda di questo tipo garantendo l’efficienza di struttura e professionisti e coniugando un elevato livello di comfort alberghiero.

In un momento in cui troppo spesso la sanità è sotto attacco quanto pesa un esempio positivo come quello della vostra struttura?

Pesa molto! Sono orgoglioso di far parte del numeroso gruppo di medici ed infermieri che lavorano al Policlinico; ho sempre respirato l’aria di questo ospedale sin dai tempi dell’università e della scuola di specializzazione. Il mio obiettivo da giovane medico era un giorno entrare a farne parte e portare il mio contributo positivo. Passione e dedizione dei professionisti insieme a rigore e strategia organizzativa nella gestione sono sicuramente i principali ingredienti che ci consentiranno di proseguire su questa strada.

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