Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sottolinea il ruolo fondamentale dell’Università nel formare le persone

“Il fine è la persona e non la macchina”, così afferma il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin durante il 5° Convegno Nazionale sulla Ricerca da Promotori no profit tenutosi il 21 marzo 2018 all’Auditorium del Ministero della Salute a Roma e promosso dalla Società di Medicina Scientifica FADOI, (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti).

Il Ministro durante il convegno dal titolo “Dentro la Ricerca: la Persona prima di tutto” ha più volte sottolineato il ruolo determinante dell’Università di formare le persone, soprattutto da un punto di vista etico prima ancora di insegnar loro l’uso delle tecnologie.

“L’Università – ha dichiarato il Ministro durante l’incontro – deve formare le persone dal punto di vista tecnologico, ma soprattutto dal punto di vista etico, altrimenti si rischia che la persona non resti al centro. Formare le coscienze e le menti per non essere travolti dalle nuove applicazioni delle scoperte, come l’intelligenza artificiale”.

La Lorenzin ha proseguito ricordando che “la ricerca clinica oggi richiede personalizzazione, rapporto più forte tra ricercatore e paziente; la ricerca deve essere applicata ai nuovi modelli organizzativi e processi decisionali; il sistema italiano sta recependo questa evoluzione”.

Sul tema della ricerca ha annunciato nuovi stanziamenti per la ricerca indipendente ricordando inoltre che “la legge Lorenzin introduce la brevettabilità della ricerca no profit, la riduzione dei comitati etici (ci sono voluti cinque anni per ottenere questo risultato). Nei prossimi anni ci sarà un fondo pubblico per la ricerca per finanziare anche quelle linee che non vengono viste come opportunità di business per gli investitori, penso ai vaccini e agli antibiotici, ma che sono fondamentali per la salute pubblica. E alla ricerca organizzativa e gestionale che è funzionale al Servizio Sanitario”.

Un plauso è stato rivolto alla Società Scientifica promotrice del convegno ricordando l’assiduità degli incontri con FADOI, il reciproco ascolto e la condivisione nella ricerca. Un ringraziamento che è stato contraccambiato dalla Federazione, nella figura del suo presidente, Andrea Fontanella, che ha sottolineato l’importanza della legge. Un  provvedimento che “ha dato un senso al nostro lavoro – dice il presidente – e al nostro sforzo, recependo tanti punti del Documento propositivo post-congressuale che abbiamo presentato un anno fa”.

 

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