Nuove regole nella verifica del requisito del reddito per riconoscere le prestazioni agli invalidi civili: il messaggio Inps numero 3098/2017 del 25 luglio

Cambiano i criteri per riconoscere le prestazioni agli invalidi civili. Questa la novità che mira a rendere più fluido il riconoscimento del diritto. Si supera la distinzione tra assegno sociale e prestazione di invalidità civile.
Di fatto, in passato, i criteri di valutazione erano diversi. Per l’assegno sociale l’Inps ricorreva al criterio di valutazione, mentre per valutare le prestazioni agli invalidi civili lo strumento di calcolo usato era il criterio di cassa.
La distinzione è spesso finita nelle aule dei tribunali. In particolare, con la sentenza numero 12796/2005, delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione. Questa aveva sancito nel 2005 che le valutazioni sugli aventi diritto a prestazioni previdenziali dovevano essere frutto di un accertamento reddituale eseguito sempre con il criterio di competenza.
La nuova normativa, di fatto, implica che gli arretrati, prima calcolati a prescindere dall’anno di riferimento, ora saranno determinati con un conteggio che riguarderà i ratei maturati in ciascun anno di competenza, e non complessivamente.

Il nuovo criterio

La nuova forma di calcolo sarà estesa anche alle istanze pregresse, respinte a causa del criterio di valutazione che oggi non è più lo stesso. Le domande respinte, pendenti davanti all’Inps in autotutela, andranno quindi accolte.
Invece, in caso di ricorso amministrativo al Comitato provinciale, l’Inps riconoscerà la prestazione in autotutela. Mentre, infine, per le domande respinte dall’Inps e accolte dal Comitato provinciale, qualora il direttore di sede abbia sospeso l’esecuzione della delibera, ci sarà un ulteriore passaggio.
Sarà, infatti, la direzione centrale, che ha ricevuto la sospensiva, a trasmettere a sua volta alla sede competente l’invito formale ad accogliere l’istanza in autotutela.
 
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