Il Ministro Grillo sulla pre-intesa raggiunta in ARAN per il rinnovo del contratto nazionale dei medici ospedalieri: adeguamento doveroso

Anelli (FNOMCeO): serve ulteriore sforzo in termini economici

“È fatta! Dopo 10 lunghi anni è stato firmato il rinnovo del contratto nazionale dei medici ospedalieri. Grazie a tutti quelli che si sono impegnati per raggiungere quest’obiettivo. Lo dovevamo ai bravissimi professionisti sanitari, donne e uomini che portano avanti il nostro Ssn con sacrificio e passione. Un adeguamento del contratto era doveroso da tempo, noi ci siamo riusciti! Ora avanti insieme per un futuro migliore per il nostro Ssn.”

Così il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha commentato l’accordo sul rinnovo contrattuale per i circa 130mila medici, veterinari e dirigenti sanitari del Servizio sanitario nazionale, giunto al termine di una lunga e complessa trattativa.

Sotto il profilo economico, si legge in una nota del Ministero – l’accordo riconosce incrementi a regime del 3,48%, corrispondenti a un beneficio medio complessivo di circa 190 Euro/mese. Innovate anche le parti che riguardano le relazioni sindacali, la responsabilità disciplinare, alcune tutele, gli incarichi e la carriera dirigenziale.

“Sono aumentate inoltre – ha sottolineato Grillo – le indennità di guardia da 50 a 100 euro, fino a 120 nei pronto soccorso e chi ha più di 62 anni potrà chiedere di essere esonerato dalle guardie. Sono premiate le carriere gestionali e professionali e viene valorizzato finalmente il lavoro dei giovani neo assunti che prenderanno una retribuzione di posizione minima di 1.500 euro annue da subito: un fatto storico mai accaduto prima. Così come lo è l’aver previsto la certezza di ottenere un incarico dopo 5 anni di servizio, con una retribuzione che sale di 2.000 euro all’anno.

“Ora – conclude il Ministro – dovremo adoperarci per fare in modo che l’accordo trovi la migliore applicazione possibile, per garantire le condizioni ottimali di lavoro ai nostri medici e contemporaneamente il massimo della sicurezza ai nostri pazienti”.

Sulla pre-intesa intesa raggiunta in Aran è intervenuto anche il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Filippo Anelli.

“La chiusura di un contratto – ha sottolineato – è sempre una buona notizia. In questo caso, le differenze di vedute tra i sindacati sono il sintomo di un problema di fondo che investe il nostro Servizio Sanitario Nazionale: le risorse messe in campo sono poche, insufficienti per coprire tutte le istanze”.

“Apprezziamo il senso di responsabilità dei colleghi che hanno firmato quello che ritengono ‘il miglior contratto possibile’- aggiunge il vertice della FNOMCeO –  allo stesso modo in cui sosteniamo le giuste rivendicazioni dei rimanenti Sindacati. Invitiamo Governo e Regioni a porre la sanità tra le priorità dell’agenda politica. Le risorse investite per compensare i medici sono risorse ben spese: servono infatti a trattenere i nostri professionisti, che tutti ricercano per le loro competenze e professionalità, nel sistema pubblico, rendendolo attrattivo al pari del privato o dei paesi esteri”.

“L’invito che rivolgiamo alle Regioni – conclude Anelli – è quindi quello a fare un ulteriore sforzo in termini economici, in modo da rispondere alle giuste istanze di tutti i Sindacati e recuperare così anche coloro che non hanno firmato. Tenere unita la categoria dei medici è presupposto essenziale per la sostenibilità del nostro Servizio Sanitario Nazionale: non si può infatti fare la sanità senza i medici”.

Leggi anche:

CONTRATTO DEI MEDICI E DIRIGENTI DEL SSN, RAGGIUNTO L’ACCORDO “

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui