Il testo ha l’obiettivo di snellire le procedure burocratiche e uniformare la disciplina della formazione a livello territoriale ripartendo in modo chiaro le competenze amministrative di Stato e Regioni

E’ approdato in Conferenza Stato Regioni lo schema di accordo predisposto dal Ministero della Salute sul tema ‘La formazione continua nel settore salute’, che, dopo dodici anni, rinnova la disciplina dell’Educazione continua in medicina. Il documento, composto da 97 articoli, sarà esaminato nell’ambito di una riunione tecnica convocata per il 25 gennaio.
Si tratta di un provvedimento che nasce dall’esigenza di dare organicità alla disciplina di settore, nonché dalla necessità di una chiara ripartizione delle competenze amministrative tra lo Stato e le autonomie territoriali alla luce della stretta connessione che sussiste tra la tutela costituzionale della salute, le professioni sanitarie, l’aggiornamento professionale e la formazione continua dei professionisti sanitari.
Tra le principali novità previste dal testo figura il ‘Manuale nazionale di accreditamento per l’erogazione di eventi Ecm’, che conterrà requisiti e regole alle quali attenersi per l’accreditamento dei provider e la disciplina degli eventi formativi. Al Manuale nazionale si aggiungono i Manuali di Regioni e Province autonome che potranno individuare requisiti di accreditamento ulteriori purché ‘oggettivamente idonei a elevare la qualità dell’offerta formativa’. Previsto anche un ‘Manuale sulla formazione continua del professionista sanitario’ e uno per ‘le verifiche dei provider’ che dovranno sempre essere approvati dalla Commissione, l’organo di governance del sistema.
La Commissione nazionale Ecm, presieduta dal ministro della Salute coadiuvato dal coordinatore della Commissione salute e dal Presidente Fnomceo,  oltre ad approvare i Manuali, ha il compito di stabilire i requisiti dei provider nazionali, nonché di fissare i fabbisogni di crediti e le regole per gli esoneri. L’attuazione amministrativa sarà invece in capo alle Regioni e alle Provincie autonome che dovranno programmare la formazione continua in base alle esigenze territoriali “assicurando il raggiungimento e promuovendo il miglioramento dei livelli di qualità formativa definiti quale standard minimo a livello nazionale”.
Per il rispetto delle regole, oltre all’Osservatorio nazionale Ecm, è previsto un Comitato di garanzia, nonché la Segreteria della Commissione nazionale. Tali organi a loro volta dovranno attenersi a quanto previsto nel “Manuale delle verifiche”. Anche le Regioni, previa approvazione della Commissione nazionale, potranno istituire propri organi di verifica o in alternativa stipulare con Agenas accordi a titolo oneroso per lo svolgimento di attività di verifica. E’ prevista, inoltre, una Consulta nazionale che fornirà alla Commissione nazionale pareri non vincolanti su questioni di carattere generale.
Le violazioni prevedono sanzioni in relazione al loro livello di gravità. Le violazioni molto gravi comportano la revoca dell’accreditamento; il provider  dovrà rimanere in stand by per due anni prima di ripresentare istanza di accreditamento provvisorio. Le violazione gravi comportano, invece, la sospensione temporanea dell’accreditamento per un periodo che va dai 15 giorni al massimo di un anno in caso di più violazioni. La violazione lieve, infine, prevede un semplice ammonimento.
Per quanto riguarda i crediti formativi,  i criteri per la determinazione del numero da attribuire ai singoli eventi è demandata al “Manuale”; per i professionisti, invece, il numero dei crediti da conseguire nel triennio formativo è stabilito dalla Commissione nazionale. I crediti continueranno a essere registrati in un’unica anagrafe nazionale gestita dal Cogeaps.

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