La Corte europea dei diritti dell’uomo ha accolto il ricorso di una donna belga che era stata espulsa dal Tribunale, nel corso di un’udienza, per il rifiuto all’invito di togliersi il velo islamico

Si al velo islamico in tribunale. Per la Corte europea dei diritti dell’uomo il velo può essere indossato davanti ai giudici, a patto che il comportamento sia rispettoso. Inoltre, non deve costituire una minaccia per il corretto svolgimento del procedimento pubblico.

L’organo giudiziario si è pronunciato, con la sentenza n. 3413/09, sulla causa introdotta da una cittadina belga di fede musulmana. La donna si era costituita parte civile nell’ambito del processo penale nei confronti di un uomo che aveva ucciso il fratello. Nel corso di un’udienza era stata invitata a togliere l’hijab, il tradizionale velo islamico che copro capelli e collo.

La signora si era quindi rivolta alla Corte lamentando la violazione dell’articolo 9 della Convenzione europea dei diritti umani. A suo avviso, la decisione di indossare il velo, era segno evidente della sua volontà di rispettare gli obblighi della sua religione.

La Corte ha preliminarmente osservato che la norma richiamata dalla ricorrente ammette talune restrizioni alla libertà di religione.

Il tutto se previste dalla legge e necessarie in una società democratica. Nel caso esaminato, peraltro, la restrizione perseguiva un fine legittimo: la protezione dell’ordine pubblico e la prevenzione di condotte offensive nei confronti del sistema giudiziario.

Tuttavia, la donna non aveva avuto un comportamento in grado di compromettere il buon andamento dell’udienza penale dalla quale era stata allontanata. Inoltre il velo islamico non copriva completamente il viso. Infine, la signora non rappresentava lo Stato nell’esercizio di una funzione pubblica. Da privata cittadina, pertanto, non aveva obblighi di non mostrare in pubblico il proprio credo religioso.

La Corte ha quindi valutato che indossare l’hijab può essere visto come un “atto motivato o ispirato da una religione o da una credenza religiosa”. Pertanto, l’esclusione della donna dal tribunale per il rifiuto di togliersi il velo costituiva una restrizione all’esercizio del diritto di manifestare il proprio credo.

I Giudici hanno specificato però che, al di là del caso di specie, la sentenza non autorizza ad indossare il velo islamico in udienza. Infatti, il principio di neutralità in luoghi pubblici può prevalere sul diritto a indossare il velo.

 

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