Approvato al Senato il ddl che attribuisce la delega al Governo per il contrasto della povertà, il riordino delle relative prestazioni assistenziali ed il coordinamento del sistema degli interventi in materia di servizi sociali

Assicurare il sostegno economico in modo progressivo a tutte le famiglie che si trovano al di sotto della soglia di povertà assoluta, a partire dei nuclei con bambini. Questo l’obiettivo del Rei, Reddito di inclusione, approvato oggi dal Senato nell’ambito del disegno di legge sul contrasto alla povertà che prevede a tal fine, entro sei mesi, l’esercizio della delega da parte del governo.
La misura prevede una dotazione pari a 1,6 miliardi di euro, che saliranno a 1,8 miliardi nei prossimi anni. Secondo le stime dovrebbe riguardare circa 400mila, pari a 1 milione 770mila persone. I criteri per accedervi fanno riferimento all’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE).
Il Rei andrà a sostituire il Sia (Sostegno per l’inclusione attiva), la misura attualmente in vigore che prevede a favore delle famiglie in condizioni di fragilità sociale e disagio economico l’erogazione di un contributo, condizionatamente all’adesione a un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa.
Rispetto al Sia, che ammonta a 400 euro al mese, l’importo del reddito di inclusione dovrebbe aumentare. La cifra che aleggia è di 480 euro ma per conferme sarà necessario attendere il decreto attuativo dell’Esecutivo che, secondo il Ministro del Lavoro Poletti, sarà emanato in tempi brevi.
“Un passo avanti per venire incontro alle famiglie in difficoltà”, ha commentato il Premier Paolo Gentiloni sul suo account twitter alla notizia dell’approvazione del ddl da parte di Palazzo Madama con 138 voti favorevoli, 71 contrari e 21 astensioni.
Oltre al reddito di inclusione, il disegno di legge prevede il riordino delle prestazioni di natura assistenziale intese al contrasto della povertà – con esclusione delle prestazioni rivolte alla fascia di popolazione “anziana non più in età di attivazione lavorativa”, delle prestazioni a sostegno della genitorialità e di quelle legate alla condizione di disabilità e di invalidità del beneficiario Previsto, inoltre, il rafforzamento del coordinamento degli interventi in materia di servizi sociali, al fine di garantire in tutto il territorio nazionale i livelli essenziali delle prestazioni.

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