Più tutele per chi segnala reati nell’ambito di un rapporto di lavoro: lo afferma l’Anac durante la presentazione del terzo rapporto sul whistleblowing

Durante la presentazione del terzo rapporto sul whistleblowing, rilevato dall’Anac di Raffaele Cantone, si è molto parlato dell’aumento delle segnalazioni di irregolarità in ambito lavorativo.

Sono infatti in costante aumento i dati relativi al whistleblowing.

Si è passati dalle tre segnalazioni appena 4 anni fa, ai 364 casi nel 2017, fino ai 334 solo nei primi cinque mesi del 2018, come segnala l’Autorità nazionale anticorruzione.

Ma cos’è il Whistleblowing?

Come noto, il whistleblowing è nato per rinforzare in ambito anticorruzione la tutela di chi segnala reati o illeciti ampliando l’attuale disciplina prevista dalla legge Severino ed estendendo le tutele anche al settore privato.

Grazie alla nuova normativa entrata in vigore con la legge del 30 novembre 2017, n. 179 è stato infatti introdotto un sistema “binario” in ambito di whistleblowing.

Ecco un esempio.

Nel momento in cui un lavoratore decida di segnalare all’Anac o ai giudici ordinari e contabili un illecito riguardante l’ambito lavorativo, non potrà essere sanzionato, licenziato, demansionato, trasferito o sottoposto ad altre misure ritorsive.

Questo tipo di tutela si estende dalle amministrazioni pubbliche al settore privato.

Non solo. Diventano nulli gli atti discriminatori perpetrati nei confronti dei lavoratori. Inoltre, è previsto il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento. Così come la nullità di ogni atto discriminatorio o ritorsivo nei confronti del dipendente.

A questo proposito, l’Anac ha costituito un ufficio apposito sul whistleblowing, proprio ricevere e trattare le segnalazioni.

I dati raccolti testimoniano che nel 56% dei casi, chi segnala lavora nel pubblico come dipendente, mentre nel 12% dei casi è un dirigente pubblico.

Quanto agli illeciti, al primo posto ci sono ritorsioni, corruzione e casi di cattiva amministrazione, così come appalti illegittimi.

In merito alla localizzazione geografica delle segnalazioni, la gran parte arrivano dal Sud e dalle Isole (42%).

Ecco di seguito le segnalazioni principali ricevute dall’Anac.

Agenzia delle entrate (56 di cui 43 anonime e due conclusesi con l’arresto di alcuni dipendenti dell’amministrazione), la Rai (53, di cui 21 anonime) e il comune di Palermo (21, di cui 3 anonime).

Seguono il comune di Milano (19, di cui 17 anonime), il comune di Roma Capitale (11 di cui 9 anonime), la Consip (11, di cui 6 anonime) e la regione Sardegna (17, di cui 3 anonime).

 

 

Leggi anche:

CANTONE (ANAC): PRIMARI SENZA CONCORSO SONO UNA PATOLOGIA DEL SISTEMA

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui