Si tratta di un servizio a domicilio per persone con autismo, affidato con bando pubblico triennale  dall’Asp di Palermo. I pazienti sono quattrocento.

Rappresenta la vittoria di una lunga battaglia: si tratta del servizio a domicilio per persone con autismo. Il primo, in Italia, ad essere offerto da una struttura pubblica. Il bando di 4milioni di euro è stato vinto da due cooperative.
Tutto è iniziato nel 2007, con la soppressione del centro Aiuto Materno dell’Asp di Palermo. Da allora i genitori dei bambini autistici del palermitano si sono riuniti nell’associazione “Parlautismo”, rivendicando per anni il diritto delle persone affette dalla patologia a ottenere l’assistenza pubblica.
Grazie a questo folto gruppo di uomini e donne, che si sono battute per molto tempo, per tre anni quattrocento persone affette da autismo tra bambini, ragazzi e adulti, a Palermo e provincia, riceveranno assistenza. È la prima volta che il servizio viene offerto anche agli adulti, per i quali l’Asp aveva già attivato un piccolo team, ma solo per eventuali diagnosi.
L’investimento dell’Azienda sanitaria provinciale è complessivamente di 4.382.400 euro nel triennio ed è stato finanziato attraverso il “Fondo annuale aziendale sull’autismo”. A gestire il servizio saranno le cooperative Nuova Sair e Iescum, attraverso le prestazioni offerte dai 26 operatori di cui dispongono.

L’associazione Parlautismo

L’Asp amplia dunque l’offerta sanitaria, obiettivo raggiunto attraverso una collaborazione con l’associazione Parlautismo,l’Asp stessa, le istituzioni e il terzo settore. L’obiettivo è quello di rispondere alle esigenze di persone autistiche e dei loro nuclei familiari.
Le famiglie di Parlautismo sono riuscite a salvaguardare quello 0,1% di risorse pubbliche destinato all’autismo, ed evitare che fosse dirottato in altri settori. A dieci anni dall’inizio della battaglia, grazie al manager dell’Asp, Antonio Candela, le esigenze delle famiglie sono state ascoltate, e il loro progetto sostenuto.
Il bando è stato scritto in modo trasparente, mettendo al centro il privato sociale, con una direzione di tipo pubblico. Ed è il primo bando, in Italia, a coinvolgere anche gli adulti affetti da autismo. Un nuovo confine attraversato grazia a una battaglia di civiltà.
 
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