Dopo l’intervento, realizzato all’Ospedale Regina Margherita di Torino, il paziente, colpito da un osteosarcoma primitivo, è tornato a una vita normale

Salvato grazie all’espianto del femore malato e alla sua sostituzione con un omero, appositamente rovesciato e rivestito di ceramica, proveniente dalla Banca dei tessuti. E’ la storia di un bambino affetto da un osteosarcoma primitivo, un tumore alle ossa letale con un incidenza nel nostro Paese di 150 casi l’anno; il paziente oggi ha otto anni e dopo due anni di cure oncologiche è tornato a una vita normale.

L’intervento è stato realizzato presso l’Ospedale Infantile Regina Margherita dagli specialisti di Chirurgia oncologica ortopedica della Città della Salute di Torino, che grazie a interventi come questo si sono visti riconoscere il primo premio mondiale al Congresso mondiale di tecnologia in chirurgia protesica ISTA (International Society for Technology in Arthroplasty), che si è tenuto a Boston nei giorni scorsi.

La tecnica dell’operazione non è inedita ma per la prima volta, sottolinea l’ospedale, è stato utilizzato l’osso di un braccio. I medici hanno proceduto con l’asportazione della parte distale del femore, l’articolazione del ginocchio. L’utilizzo di un omero, in alternativa al femore, si è resa necessaria per l’età e le piccole dimensioni del ginocchio. Il tutto è stato collegato al femore del paziente con una placca e al ginocchio ricostruendo la capsula e tutti i legamenti, preservando la tibia del paziente.

I tumori dell’osso in età pediatrica sono tumori rari. Grazie ad un approccio multidisciplinare – chemioterapia, radioterapia e chirurgia – hanno una prognosi più favorevole rispetto al passato. I bambini in età evolutiva presentano inoltre la problematica riguardante la ricostruzione, che deve crescere per non determinare una differenza di lunghezza delle gambe in futuro.

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui