Ieri Responsabile Civile ha parlato della proposta di legge votata alla Camera su cura, assistenza e ricerca dell’autismo infantile. Abbiamo anche riportato una parte della ricerca svolta dal Center for Disease Control and Prevention secondo cui i fattori ambientali e  quelli genetici favorirebbero l’autismo.

Ne abbiamo parlato con la nostra esperta, la genetista Marina Baldi.


Dottoressa, l’organismo di controllo sulla sanità pubblica americana, il Center for Disease Control and Prevention, ha dichiarato recentemente che negli States circa un bambino su 88 è autistico. Un incremento del 40% dei casi rispetto a dieci anni fa. Tra le cause di questo incremento l’Organismo annovera i fattori genetici e ambientali. Lei è d’accordo?

L’autismo indica alcuni disturbi del comportamento che hanno varie origini. Alcuni di queste sono genetiche, infatti, si trovano fattori nella stessa famiglia. Poi ci sono i fattori ambientali, legati all’accumulo di metalli pesanti in base all’assetto genetico.  Per essere chiari, abbiamo un autismo con  microdelezione e un autismo che ha delle mutazioni del Dna che fanno sì che il metabolismo di questi bambini sia lento, facilitando così l’assorbimento dei metalli pesanti. Questi metalli si vanno a depositare nel sistema nervoso centrale provocando gravi problemi neurologici.

 Ricerca e autismo, come sono messe?

La ricerca? Ce n’è poca. Queste dell’autismo sono condizioni difficilmente prevedibili e difficilmente curabili quindi non interessa alle aziende farmaceutiche. Si sono avviate ricerche in qualche reparto di genetica medica, ma non c’è niente di diffuso.

 La genetica ha fatto dei passi in avanti in materia di autismo?

 Sicuramente sì. Non è dirimente ancora niente al momento. Noi non possiamo ancora dire che quell’assetto genetico fa venire l’ autismo. È molto complessa la situazione. Abbiamo però un bel pò di informazioni sul fatto che ci sia un predisposizione genetica.

Se avete anche voi esperienza di questa malattia, se avete una storia da raccontare o ritenete di avere bisogno del parere di un esperto, inviate una email alla redazione (redazione@responsabilecivile.it) oppure telefonate allo 06-69320026.
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