Stretta sulle sigarette elettroniche: potranno essere vendute solo nelle tabaccherie e nelle rivendite autorizzate e non più online

La commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento al decreto fiscale a prima firma Vicari che prevede una stretta importante sulle sigarette elettroniche.
Da oggi, infatti, la vendita sarà possibile solo nelle tabaccherie e nelle rivendite autorizzate.
Mai più, dunque, sigarette elettroniche acquistate in rete.
La misura nasce con un doppio scopo. Da un lato quello di combattere un mercato che anche la relazione tecnica stima per il 50% illegale, recuperando quindi l’evasione fiscale.
Dall’altro, c’è quello di garantire gli adeguati controlli sul fronte sanitario dei liquidi venduti.
C’è poi una questione relativa alla tassazione delle sigarette elettroniche.
Nella relazione tecnica al maxi-emendamento su cui il governo ha incassato la fiducia si approfondisce la questione relativa alle tasse.
Dal 2015 esiste già una imposta al consumo di 0,393 euro al millilitro per i liquidi da inalazione, contenenti o meno nicotina. Da essa, ci si aspettava a regime 115 milioni l’anno. Tuttavia “per la mancanza di controlli amministrativi frontalieri, per i prezzi più bassi praticati negli altri paesi e a causa di un lungo contenzioso, lo Stato – si legge – nel 2017 incasserà un importo pari a circa 4 milioni”.

Ebbene, alcune aziende hanno applicato l’imposta “esclusivamente alla quantità di nicotina presente, di fatto pagando – si legge nella relazione – 1/10 dell’imposta dovuta”.

In merito all’evasione fiscale, la relazione tecnica mette in luce un altro problema.
“A causa della mancanza di controlli amministrativi frontalieri – si legge – molti consumatori optano per l’approvvigionamento via web su siti di aziende estere” che inviano via corriere in quantità modeste (massimo 10 flaconi).
Ciò fa sì che si evitino controlli fiscali alla dogana che, di fatto, consentono di evadere l’imposta.
E non è tutto, perché c’è ancora un altro fenomeno che desta allarme.
Si tratta della immissione sul mercato “di contenitori ad altissima concentrazione di nicotina» che consentono «al negoziante illegalmente, o al privato legalmente, di diluire il prodotto, ottenendone un quantitativo per il consumo molto più alto”.
Da qui le misure che porteranno a vendere le sigarette elettroniche soltanto tramite canali autorizzati e tracciabili, contro il proliferare del mercato illegale.
La vendita in canali autorizzati «e quindi tracciati e controllabili – si legge ancora – porterebbe a una ragionevole riduzione del mercato illegale» e a «maggiori introiti a titolo di imposta al consumo”.
 
 
 
 
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