È in arrivo l’innovazione delle chiamate di gruppo su Whatsapp, novità che la nota applicazione di messaggistica vorrebbe introdurre presto

Ben presto le chiamate di gruppo su Whatsapp potrebbero diventare realtà.
La nota applicazione di messaggistica vorrebbe introdurre presto questa funzione, dopo quella – recentissima – che consente di condividere la propria posizione in una sola chat o in un gruppo.
Oltre alle chiamate di gruppo su Whatsapp, è in dirittura d’arrivo anche la funzione che consente la cancellazione dei messaggi già spediti.
A riportare la notizia della sperimentazione delle chiamate di gruppo su Whatsapp è l’account twitter @WABetaInfo, parlando delle cosiddette versioni beta, quelle di test.
Si tratta di funzionalità già presenti in altre chat concorrenti ma che tuttavia, quando arrivano su un programma utilizzato da oltre un miliardo di utenti, fanno la differenza.

L’obiettivo dichiarato cui lavorano i tecnici di Whatsapp è la sperimentazione di un’opzione che permetta ai partecipanti di una chat di gruppo di chiamarsi tra loro.

Tale funzione risulta già inclusa nella versione 2.17.70 per iPhone, mentre era già stata avvistata in precedenza per Android.
Tuttavia, necessita di un lungo periodo di studio e sviluppo e che, per questo, sarà disponibile probabilmente solo dal prossimo anno.
Quanto alla (richiestissima) funzione per la cancellazione dei messaggi già spediti e non ancora visualizzati, i tecnici lasciano intuire che manchi poco.
Quanto alle chiamate di gruppo, Facebook ha già una analoga funzione per le videochiamate simili su Messenger. Per questo sembra quasi scontato che nei primi mesi del 2018 anche la chat più popolare del mondo potrà fornire tale funzione ai suoi utenti.
Intanto, però, ci sono delle grane anche per chi usa WhatsApp. Sono infatti aumentate le minacce e le truffe.
La prima riguarda le inesistenti “chat colorate”. Di cosa si tratta?
Solitamente giunge un sms che spinge gli utenti a cliccare un link a sua volta collegato a un indirizzo web malevolo. Qui si chiede la sottoscrizione di servizi a pagamento e al rilancio dell’inganno ad altri dieci utenti.
La seconda sfida invece la Polizia postale, scrivendo all’utente che quest’ultima sarebbe in procinto di sequestrare i dati personali, account Google compreso. Per evitare un fantomatico procedimento penale occorrerebbe pagare una grossa multa.
Inverosimile, vero? Ma non per tutti, dato che le vittime di questa truffa sono state già moltissime persone.
 
 
 
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