Nel frattempo potrebbero essere avviati colloqui informali con il Ministero per raggiungere una accordo e approvare il testo già la prossima settimana

Si è conclusa con un nulla di fatto la riunione del Comitato di settore Regioni Sanità dello scorso 7 settembre in merito alle risposte da fornire alle osservazioni del Mef in merito agli atti di indirizzo per il rinnovo del contratto 2016-2018 relativo al personale dei diversi livelli e alla dirigenza, medica, veterinaria e sanitaria.

Tutto rimandato alla prossima riunione, prevista per giovedì prossimo. “Dopo il lavoro avviato positivamente nelle scorse settimane – ha dichiarato il presidente Massimo Garavaglia – abbiamo proseguito il confronto sull’atto di indirizzo per il personale del comparto sanitario e per la dirigenza medica, veterinaria e sanitaria. In particolare ci siamo confrontati sulle osservazioni formulate dal Ministero dell’Economia e abbiamo condiviso le risposte da fornire. Torneremo però ad incontrarci la prossima settimana per concludere il lavoro. Faremo altri approfondimenti tecnici – ha concluso Garavaglia – e spero già che in occasione del prossimo incontro potremo inviare al dicastero le risposte puntuali e definitive”.

L’obiettivo delle Regioni è quello di chiudere la questione al massimo entro fine mese. A tale scopo, per evitare confronti estenuanti con il MEF, prende corpo l’idea di avviare nei prossimi giorni un confronto informale con i tecnici del Ministero per concordare una versione accettabile del documento, in modo da procedere speditamente all’approvazione del testo da parte del Comitato di settore la prossima settimana.

Il 13 settembre intanto è prevista, dopo la pausa estiva, la riapertura dei colloqui tra la Sisac e le organizzazioni sindacali per l’accordo della medicina generale. Si parte con Cgil, Cisl, Intesa, Sumai e Smi; si prosegue poi il 15 con lo Snami e il 20 con la Fimmg, mentre il 14 saranno ricevuti i sindacati della pediatria Fimp, Simpef e Cipe-Sispe-Sinspe.

La preoccupazione per la bocciatura del Mef su comparto e dirigenza è alta. Tra i principali nodi, infatti, non solo, infatti, manca la quantificazione da parte delle Regioni delle risorse disponibili per gli aumenti contrattuali, ma dal governo è arrivata l’indicazione che i risparmi conseguiti a seguito di ristrutturazioni aziendali non vanno indirizzati al personale ma al rispetto degli standard ospedalieri.

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