Quanto accaduto al sito INPS in occasione dell’apertura della procedura per richiedere l’indennità di 600 euro per i lavoratori autonomi si chiama in gergo ‘data breach’. Il Garante: fatto gravissimo

Coloro che ieri, primo aprile 2020, si sono collegati al sito internet dell’INPS per richiedere l’indennità di seicento euro prevista dal Governo per i lavoratori autonomi sono incappati in una sgradevole sorpresa.

Oltre al cattivo funzionamento, e alla lentezza del sito internet, letteralmente preso d’assalto, agli utenti che compilavano la domanda apparivano le schede anagrafiche di altri utenti. Poco dopo il sito è andato in tilt e risultava irraggiungibile.

Senz’altro è una circostanza deplorevole. Potrebbe dirsi configurata una violazione dei dati personali. In questo caso l’utente può presentare formale reclamo al Garante per la Privacy.

Molte persone collegate ieri sul sito dell’Inps hanno segnalato, infatti, che era possibile vedere i dati di altri utenti, ed anche le informazioni sensibili, come ad esempio i dati riguardanti lo stato di invalidità, quindi dati sensibili perché riguardanti la salute.

Il Garante della Privacy ha dichiarato che si tratta “di un fatto gravissimo”.

Quello che è accaduto in gergo viene definito “data breach”. Il regolamento della Privacy parla di data breach in caso di distruzione, perdita, modifica, divulgazione non autorizzata o accesso ai dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati. Spetterà poi al Garante verificare che sia o non sia avvenuta.

I diretti interessati possono presentare un reclamo, o una semplice segnalazione, al Garante della Privacy, che oggi ha già avviato una apposita istruttoria.

Come funziona il reclamo al Garante per la Privacy?

La norma di riferimento è il Regolamento UE 2016/679. Il reclamo può essere presentato, secondo il Regolamento, da chi subisce un danno materiale o non materiale causato dalla violazione dei dati.

Una volta presentato il Reclamo, si svolge un’istruttoria seguita, eventualmente, da un procedimento amministrativo formale. Avverso la decisione è possibile opporsi presentando ricorso giurisdizionale.

Avv. Emanuela Foligno

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